Un ricettario per il miele Dop della Lunigiana

Miele abbinato al delicato agnello di Zeri o al lardo di Colonnata. L'agronomo della Coldiretti di Massa-Carrara, Stefano Olivi, con i cuochi e i gourmet della Lunigiana sta lavorando a un ricettario per piatti tipici a base di miele Dop locale.
La valorizzazione del primo miele con la Denominazione di Origine Protetta passerà dunque attraverso la cucina e l'accostamento ai piatti tipici della valle lunigianese.
Le nove ricette che compongono una speciale raccolta hanno tutte come ingrediente principale il ''cibo degli dei'' – così era chiamato il miele dagli antichi greci.
La Lunigiana , con il suo territorio caratterizzato da prati per il pascolo e da boschi naturali in cui l'intervento dell'uomo è limitato, rappresenta un habitat ideale per lo sviluppo dell'apicoltura.
La vegetazione, unita a una tradizione che risale con certezza alla fine del Quattrocento e al basso grado di industrializzazione, determina in Lunigiana un ambiente idoneo allo svolgimento di un'apicoltura di qualità.
Sono tre le tipologie di miele ricavate:di castagno, di acacia e millefiori.
L'importanza dell'apicoltura e del suo valore socio-economico territoriale si può riscontrare anche rileggendo le antiche regolamentazioni e gli usi civici delle varie comunità della Lunigiana; regolamentazioni che prestavano molta attenzione sia al recupero dei vari sciami vaganti, sia alla collocazione dei bugni sul territorio, nonché alle varie operazioni di conduzione degli apiari.
Il miele della Lunigiana è il primo miele italiano ad ottenere dall'Unione Europea il marchio DOP Denominazione di Origine Protetta, il massimo riconoscimento della tipicità di un prodotto.
Sono venticinque i produttori che hanno aderito alla certificazione DOP per un totale di oltre milleottocento alveari; alcuni di questi, raccogliendo più di millecento alveari, hanno fatto la scelta per il doppio marchio di qualità aggiungendo alla DOP anche la certificazione dell'Agricoltura Biologica.
In questo modo gli apicoltori hanno ulteriori garanzie da offrire al consumatore sui metodi di conduzione degli alveari e di trasformazione del prodotto, nel rispetto dell'ambiente e della salute.
Nonostante i riconoscimenti di cui gode il prezioso nettare delle api autoctone, resta tuttavia un nodo da risolvere. “Uno dei problemi da affrontare al più presto – ha fatto notare Fausto Vasini, responsabile lunigianese della Coldiretti – è legato ai punti vendita. Mancano punti di distribuzione e questo è spesso un disincentivo per produttori e giovani che vogliono investire.
E' un controsenso, eppure il miele Dop della Lunigiana si trova in tutta Italia ma non nella nostra valle.”