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Un passo avanti nella comprensione dell’Alzheimer

Ricordi perfettamente il nome, il volto ti è familiare, ma non sai dire dove hai incontrato e perché conosci la persona che ti è di fronte. Nessuna paura: non è la memoria che perde colpi.
Semplicemente, il cervello attiva due meccanismi differenti. Uno regola la familiarità, l'altro ci riporta alla mente dettagli e particolari di un incontro. A far luce sull'area del cervello in cui una sensazione che accomuna tutti noi, e che porta molti a 'scervellarsi' cercando di ricordare quel che sfugge alla memoria, è uno studio Usa che ha guadagnato le pagine della rivista Pnas.
Realizzata da Ben Bowles e Stefan Kohler, entrambi psicologi dell'ateneo di Western Ontario, la ricerca è stata condotta in collaborazione con la University of California e il London Health Sciences Centre, McGill University. E potrebbe, secondo i ricercatori, avere importanti implicazioni nella comprensione dei deficit della memoria a livello neurologico, Alzheimer incluso.
Perché il cervello, stando a questo studio, attiva meccanismi differenti, mandando impulsi di diverso tipo che ci consentono di avvertire la familiarità con una persona piuttosto che con un'altra. Non a caso, i ricercatori fanno notare che un raro tipo di chirurgia cerebrale, che può essere adottata per curare chi soffre di epilessia, rischia di compromettere proprio questa capacità di valutare e sentire la familiarità che avvertiamo incontrando alcune persone note, anche se non riusciamo a ricordarci dove e perché le abbiamo conosciute.

Fonte: Adnkronos.com