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Tagli alla pesca nel 2005

Una riduzione del 15% delle quantita' di pescato nel 2005, una maggiore protezione delle risorse ittiche e piu' controlli sull'attivita' dei pescatori. E' questo, in grandi linee, il risultato dell'accordo politico raggiunto, oggi a Bruxelles, dopo 20 ore ininterrotte di negoziati, tra i ministri della pesca dell'Ue e la Commissione europea guidata del neocommissario Joe Borg.
L'intesa e' stata raggiunta a grande maggioranza, solo la Lituania si e' espressa contro mentre la Grecia si e' astenuta. L'accordo politico sara' formalizzato a fine mattinata dai ministri europei.
La delegazione italiana era guidata dal sottosegretario con delega alla pesca Paolo Scarpa Bonazza secondo cui ''e' stato raggiunto un buon accordo'' grazie anche ad una ''maggiore flessibilita' dimostrata dalla Commissione europea''.
L'Italia ha ottenuto quanto era atteso, ossia la proroga per il 2005 della pesca tradizionale (del rossetto e del bianchetto) importante per molte marinerie soprattutto nel Sud, oltre alla fissazione per il prossimo anno di una quota di tonno rosso pari a 4.888 tonnellate.
Le difficolta' del negoziato riguardavano essenzialmente le attivita' di pesca nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nell'Atlantico, dove pero' non opera la flotta italiana che si concentra soprattutto nel Mediterraneo.
Tuttavia l'Italia ha tenuto a seguire da vicino i negoziati in quanto – ha sottolineato Scarpa Bonazza – i modelli normativi applicati alla pesca nel Nord potrebbero successivamente essere presi come riferimento per la pesca nel Sud.
Il commissario Borg ha tenuto a sottolineare che, pur andando incontro alle esigenze dei pescatori, per la prima volta verra' ridotta del 15% in due anni l'attivita' di pesca nelle acque profonde (la proposta prevedeva inizialmente tagli dal 30 al 50% secondo le specie). A questo si aggiungera' una riduzione dello sforzo di pesca del 10% (quindi meno presenza in mare dei pescatori) invece del 30% richiesto per i prossimi due anni.
Queste misure interesseranno soprattutto i pescatori francesi e spagnoli.
Per il Mar Baltico e il Mare del Nord sono state introdotte – anche se meno rigorose rispetto a quelle proposte – alcune misure per la salvaguardia del merluzzo bianco che registra un forte calo degli stock. In particolare, e' stato deciso di portare a quattro mesi e mezzo il divieto di pesca nel Mar Baltico e saranno sottoposte a controlli le imbarcazioni a partire da otto metri.
Giro di vite sui controlli anche nel Mare del Nord dove i pescherecci con piu' di una tonnellate di pescato (invece dei due attuali) dovranno approdare in porti designati dalle autorita'.
Saranno sottoposti a controlli anche il 20% degli sbarchi di merluzzo. I pescatori spagnoli e francesi hanno limitato a poco meno del 10% – invece dell'85% proposto – i tagli sulle quantita' di acciughe atlantiche che potranno essere pescate nel 2005.
Spagna e Portogallo hanno poi evitato la chiusura di numerose zone dell'Atlantico per la pesca di scampi e merluzzi ma le imbarcazioni dovranno limitare l'attivita' in mare a 22 giorni al mese.
Infine, per meglio salvaguardare gli stock di sogliole nella Manica, al largo delle coste francesi e belghe, i pescatori dovranno ridurre a 20 giorni al mese la loro presenza in quelle acque.
E' un compromesso 'morbido' che ha evitato un braccio di ferro tra Bruxelles e i pescatori europei, provocando pero' l'ira degli ambientalisti, quello raggiunto all'alba di oggi dai ministri della pesca dell'Ue dopo 20 ore ininterrotte di negoziati.
''Un buon accordo'' lo ha definito il sottosegretario alla pesca Paolo Scarpa Bonazza che consente all'Italia di ottenere quanto atteso: la proroga per il 2005 della pesche speciali tradizionali e la fissazione della quota di tonno rosso.
Il presidenza olandese dell'Ue e il neocommissario Ue alla pesca Joe Borg, hanno difeso l'intesa con cui i governi si impegnano a ridurre del 15% i quantitativi di pescato consentiti nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nell'Atlantico.
Per il Wwf ''riuscire a ridurre la quota solo del 15% e' inaccettabile'' per una gestione sostenibile delle risorse.
Il gruppo dei Verdi all'Europarlamento rincara la dose: ''Il Consiglio – dice – ha ancora rifiutato di affrontare la questione fondamentale, ossia che poche navi inseguono sempre meno pesci''. Lunedi' invece, era stata Greenpeace a protestare riversando davanti alla sede del Consiglio dei ministri dell'Ue a Bruxelles, migliaia di pesci e di crostacei morti.
Di parere contrario la grande maggioranza dei ministri Ue che hanno apprezzato ''la flessibilita'' del commissario, come sottolineato da Scarpa Bonazza e il suo ''equilibrio'' come indicato dal ministro francese Dominique Bussereau.
Queste i grandi orientamenti dell'accordo;
– TONNO ROSSO A ITALIA – La flotta italiana di pesca e' presente essenzialmente nel Mediterraneo dove potra' contare per il 2005 su una quota di tonno rosso pari a 4.888 tonnellate, leggermente inferiore a quella del 2004 (-0,7%) in linea con la riduzione della quota europea fissata a livello Iccat.
– PROROGA PESCHE SPECIALI TRADIZIONALI – La decisione e' importante per numerose marinerie italiane, soprattutto nel Sud, e riguarda soprattutto il via libera alle stesse condizioni del 2004, della pesca del rossetto e del bianchetto.
– PROTEZIONE MERLUZZO BIANCO – La battaglia per il ripopolamento degli stock si concentra nel Mar Baltico e nel Mare del Nord. In particolare, e' stato deciso di portare a quattro mesi e mezzo il divieto di pesca nel Mar Baltico dove le imbarcazioni saranno sottoposte a controlli a partire da otto metri. Giro di vite anche nel Mare del Nord dove i pescherecci con piu' di una tonnellate di pescato (invece delle due attuali) dovranno approdare in porti designati. Saranno sottoposti a controlli anche il 20% degli sbarchi di merluzzo.
– PESCA ACQUE PROFONDE – Per la prima volta verra' diminuita del 15% in due anni questo tipo di pesca, e ridotta del 10% la presenza in mare dei pescatori, soprattutto francesi e spagnoli.
– MENO TAGLI ALLA PESCA DI ACCIUGHE – I pescatori spagnoli e francesi dovranno ridurre di circa il 10% – invece dell'85% proposto – le quantita' di acciughe atlantiche nel 2005.
– MENO GIORNI IN MARE – Per la pesca di scampi e merluzzi nell'Atlantico le imbarcazioni dovranno limitare l'attivita' in mare a 22 giorni al mese, mentre per salvaguardare gli stock di sogliole nella Manica, sara' portata a 20 giorni al mese.
I pescatori italiani potranno beneficiare anche per il 2005 della deroga per la pesca tradizionale che gia' lo scorso anno era stata fortemente sollecitata dalle organizzazioni professionali del settore.
La deroga, che riguarda il Mediterraneo, rientra nell'accordo politico raggiunto oggi a Bruxelles sulla fissazione dei contingenti per la pesca 2005.
La proroga e' accordata alle stesse condizioni del 2004, in attesa che l'attivita' venga regolamentata nell'ambito del negoziato europeo in corso per la pesca nel Mediterraneo.
La Commissione europea tiene pero' a chiarire che la misura non riguarda le attivita' di pesca condotte con reti a strascico.
La deroga, che interessa soprattutto la pesca del rossetto e del bianchetto, e' particolarmente importante per le marinerie italiane situate tra l'altro in Sicilia, Liguria, Toscana e in numerose altre aree sull'Adriatico.
L'Italia ''non sarà in grado di completare entro il primo gennaio – anche per problemi di fornitura – l'installazione sulle imbarcazioni dei cosiddetti 'blu box', gli apparecchi di navigazione satellitare'' che permettono di localizzare l'imbarcazione e di seguirne l'attivita' di pesca.
Lo ha indicato il sottosegretario con delega alla pesca Paolo Scarpa Bonazza, in margine alla maratona sulla fissazione dei contingenti di pesca per il 2005, che si e' conclusa oggi a Bruxelles.
Le apparecchiature sono gia' state montate per le imbarcazioni oltre i 24 mesi, ma dal gennaio 2005 scatta l'obbligo anche per le barche al di sotto dei 18 metri.
L'Italia – ha spiegato il sottosegretario – ha avviato la procedura che si e' rivelata piu' complicata del previsto a causa di interpretazioni diverse sulle modalita' di intervento''. Scarpa Bonazza ha spiegato ''di aver dato mandato dal 5 agosto del 2003 ai due responsabili dell'amministrazione''. Nel frattempo – ha aggiunto – ''abbiamo rilevato che ci sono stati alcuni problemi amministrativi, pero' mi pare che sia stata data una sterzata che possa riportare in assetto l'imbarcazione nel giro di pochissimo tempo''.
La 'blu box', la cui applicazione in Europa puo' contare su un finanziamento comunitario di 25 milioni di euro non serve solo per localizzare l'imbarcazione e ricostruirne la rotta, ma anche per evitare la pesca illegale, quella nelle acque non consentite, o ancora per far rispettare le aree di protezione.
Scarpa Bonazza ha ricordato che l'Italia ''si e' dotata di un centro di controllo all'Eur molto avanzato'', quindi ''siamo nelle condizioni – ha spiegato – di fare il punto e di avere ogni due ore la possibilita' di ricostituire perfettamente la rotta'' delle imbarcazioni.