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Successo de “Il Bontà” a Cremona

Chiude Il BonTà: buongustai e operatori
sazi di prelibatezze e contatti commerciali!

La formula vincente che distingue Il BonTà da tutte le altre manifestazioni di settore: combinare l’aspetto professionale della Manifestazione con la sua espressione rivolta al consumatore.

311 espositori, oltre 2.000 prodotti esposti, 34 eventi collaterali, 10 ore di degustazioni guidate al giorno: questo quello che i 38.597 visitatori della quarta edizione de Il BonTà si sono trovati di fronte in questi giorni.
Migliaia di operatori professionali e di buongustai provenienti da tutto il nord Italia hanno affollato il Padiglione 2 di CremonaFiere assaporando le specialità artigianali in mostra e ottenendo importanti contatti commerciali.
Ancora un volta, infatti, si è evidenziata la doppia valenza de Il BonTà, che si è ormai consolidato sia come strumento di lavoro importante per i ristoratori e i distributori – anche grazie, oltre alla qualità delle produzioni enogastronomiche, all’introduzione in fiera delle più innovative attrezzature per la ristorazione – sia un veicolo fondamentale per la diffusione delle specialità nazionali anche presso il pubblico dei buongustai e delle famiglie.
“Con Il BonTà ci siamo posti due principali obbiettivi – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere. Quello di fornire nuovi canali distributivi ai produttori delle eccellenze enogastronomiche italiane, e quello di mantenere e diffondere il più possibile le tradizioni alimentari nazionali e la cultura del mangiare bene e sano. Possiamo dire che con questa edizione della Manifestazione questi obbiettivi sono stati centrati: abbiamo avuto un riscontro molto positivo sia dagli espositori, che hanno incontrato in Fiera moltissimi operatori professionali interessati alle loro produzioni, sia dai visitatori, che hanno avuto al possibilità di assaggiare e comprare prodotti assolutamente eccellenti.”
Uno dei punti di forza de Il BonTà, e soprattutto il carattere che distingue la Manifestazione di Cremona dalle altre del settore, è proprio la qualità. “Nel corso degli anni – ha continuato Piva – abbiamo dovuto abbandonare molti espositori che non riuscivano a mantenere alto il livello dei prodotti presentati in Fiera; nonostante questo, Il BonTà cresce ad ogni edizione. Questo significa che sono gli stessi produttori a volere una Manifestazione di alto livello, perché qualifica ancora di più il loro lavoro. Per questo ormai abbiamo espositori provenienti anche dalla Sicilia, Calabria, Sardegna, per citare le regioni più distanti: il nostro lavoro viene apprezzato in prima battuta proprio dai professionisti del settore.”
Professionisti che hanno potuto non solo apprezzare le prelibatezze enogastronomiche, ma anche partecipare a numerosi eventi collaterali dedicati all’aggiornamento professionale, quali presentazioni e degustazioni di nuovi prodotti e ricette, tavole rotonde su progetti di valorizzazione delle tipicità del territorio, concorsi che sono andati a sottolineare la qualità delle produzioni tipiche italiane e internazionali.
Tra questi, la seconda edizione del Cheese Of The Year, il campionato mondiale dei formaggi, che ha visto quest’anno primeggiare il Caciocavallo Stravecchio DOP del caseificio La Treccia di Isernia. Tra le produzioni casearie d’eccellenze provenienti dall’estero, particolari riconoscimenti sono andati al Brie De Meux francese e al Kefalograviera greco.
“Con il Cheese Of The Year – ha concluso Antonio Piva – volgiamo andare non solo a premiare i produttori che si sono distinti per i loro formaggi, ma soprattutto sottolineare l’importanza che ha la produzione casearia nel bilancio dell’agroalimentare nazionale e internazionale. Abbiamo già avviato i contatti per avere, nell’edizione 2008, una partecipazione sempre maggiore anche dall’estero, in modo tale da facilitare anche gli scambi con la distribuzione internazionale. Quest’anno erano presenti in Fiera numerosi buyers provenienti da Spagna, Inghiliterra e Stati Uniti; una grande opportunità per le aziende italiane per trovare nuovi sbocchi sui mercati esteri.”