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Salgono a 11 i morti per il batterio killer in Germania

BERLINO – L'epidemia da Escherichia Coli (E.Coli) che ha già provocato almeno 14 vittime in Germania non ha toccato l'Italia, ma è arrivata in Francia e sta seminando il panico in Europa: la Commissione Ue si è mobilitata e aspetta per mercoledì i risultati delle indagini in corso in Spagna, mentre il Belgio ha bloccato le importazioni di cetrioli dalle società spagnole sotto accusa e la Russia ha detto stop all'import di tutta la verdura fresca tedesca e spagnola. In Germania, il numero di morti – accertati e presunti – continua a salire: secondo fonti di stampa, sono già 14 le persone decedute a causa del batterio killer e per la prima volta da quando è scoppiata l'epidemia a metà maggio, le vittime si contano anche oltre le regioni settentrionali del paese. Sul totale, due sono uomini e 12 donne, di cui una era residente nel Nord Reno-Westfalia, cioé la prima regione a Ovest della Germania. Da parte sua, l'istituto Robert Koch per la salute pubblica, si limita a confermare solo tre decessi, uno in più di venerdì scorso, quando le vittime presunte e accertate erano appena sei. E secondo le previsioni dello stesso governo, la situazione potrebbe peggiorare. Oggi c'é stato a Berlino un vertice delle autorità sanitarie federali e regionali: "Il risultato è che purtroppo dobbiamo aspettarci un ulteriore aumento dei casi", ha commentato il ministro della Sanità, Daniel Bahr.

L'Unione europea, intanto, continua a seguire da vicino la situazione in attesa dei risultati dei test eseguiti negli impianti delle due società spagnole che hanno esportato in Germania i cetrioli sotto accusa. "Campioni sono stati prelevati negli impianti di Almeria e di Malaga sia nel suolo che nell'acqua e attendiamo i risultati per mercoledì", ha spiegato la portavoce la portavoce della Commissione Ue, Pia Arhrenkilde, aggiungendo che l'Ue ha fatto scattare subito il sistema di allerta rapida. I casi finora accertati si sono verificati soprattutto in Germania (329 persone interessate secondo l'istituto Robert Koch), ma anche in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, Austria e Francia. Qui, sono stati individuati tre casi sospetti durante il fine settimana e uno oggi. Come è già successo in altri paesi d'Europa, si tratta di persone che hanno soggiornato di recente in Germania. Ma le autorità belghe e russe non sono disposte a correre alcun rischio. Il ministro dell'agricoltura belga Sabine Laurelle "ha dato disposizione all'organismo della sicurezza alimentare belga (Afsca) di bloccare le importazioni di cetrioli dalle due aziende spagnole" incriminate.

Allo stesso tempo, da Mosca è arrivato lo stop alle importazioni di verdura fresca dalla Germania e dalla Spagna. "Se la situazione non cambia, metteremo al bando tutta la produzione di verdura europea", ha detto il capo medico-sanitario Ghennadi Onishenko. In Italia, intanto, non ci sono ancora stati casi di infezione da E. Coli del ceppo che sta mietendo vittime in Germania, ma il sistema sanitario è 'allertato' e pronto a registrare eventuali contagi, ha detto Alfredo Caprioli, esperto dell'Istituto Superiore di Sanità, che su incarico del Ministero della Salute sta seguendo l'evoluzione dell'epidemia. Il ministro della Salute pubblica, Ferruccio Fazio, ha comunque spiegato che sono scattati i primi sequestri di cetrioli e – a scopo preventivo – i carabinieri dei Nas ne hanno bloccati 7 quintali per sottoporli a controlli. Al momento, Bruxelles non ritiene che sia necessario bloccare il mercato europeo di cetrioli provenienti dalla Spagna.

Ansa- Europa