Quali ortaggi a gennaio?
Diciamo addio all’uva da tavola e diamo il benvenuto alle mammole, mentre splende il sole su agrumi e cavoli. E tra la frutta e la verdura di gennaio che merita attenzione rientra certamente anche il porro. Un ingrediente tutto da scoprire, che in Italia ha però un successo moderato rispetto a quanto accade nel Nord Europa: pensiamo, ad esempio, al Galles, che ne ha fatto un simbolo nazionale. Senza arrivare a tanto, il porro è in realtà interessante per il suo sapore simile a quello della cipolla (e, per certi versi, dell’aglio) ma più dolce e sofisticato. Può essere consumato crudo o cotto e dà il meglio di sé come condimento per zuppe e stufati. Fonte di Vitamina C, ferro e fibre, ha inoltre proprietà diuretiche, lassative e antisettiche, oltre che povero di grassi.
Come previsto dal disciplinare Igp, a gennaio inizia la raccolta dei primi carciofi romaneschi, ossia le mammole (o cimaroli), che così nei primi mesi dell’anno si affiancano ai carciofi spinosi e violetti. Si tratta ancora di pochi esemplari, il bello verrà nei mesi successivi: ma intanto possiamo già gustare questa specialità della cucina italiana. Ingredienti perfetti per dei capisaldi della cucina laziale come i carciofi alla giudia, oppure quelli alla romana. Con la mentuccia che, nella maggior parte delle ricette, compare come inseparabile compagna. Rientrano tra le verdure di stagione anche barbabietole, bietole, carote, cavolfiori, cavoli, cicorie, cipolle, finocchi, lattughe, radicchio, ravanelli, rucola, sedano, spinaci e zucca.
Arance protagoniste
Per quanto riguarda la frutta, gennaio è il mese perfetto per gli agrumi, dalle arance ai mandarini, dai kiwi alle clementine. Per quanto riguarda le arance, questo è in particolare il periodo dell’Arancia rossa di Sicilia Igp. È nel loro sapore dolce sfumante in un retrogusto leggermente acre e nel classico color sanguigno che ritroviamo tutti i profumi della costa orientale della Sicilia, a sud dell’Etna. Ne esistono di tre varietà: Tarocco, sferica e priva di semi; Moro, dalla tipica forma ovoidale e particolarmente adatta per le spremute; e Sanguinello, poco zuccherina ma con un elevato contenuto di acido citrico. Possono essere coltivate solo in Sicilia perché richiedono condizioni climatiche e caratteristiche del terreno del tutto particolari, rese possibili dalla presenza dell’Etna. Ma con l’inizio dell’anno nuovo è anche il turno delle arance Valencia, la varietà più tardiva che ci accompagnerà fino a maggio-giugno, particolarmente adatta per le spremute.
Salutano invece i banchi di negozi e supermercati l’uva da tavola e, salvo rari casi, i cachi. Da non sottovalutare, tra gli agrumi, anche il pompelmo, coltivato prevalentemente in Turchia e in Israele ma di cui anche l’Italia possiede una piccola produzione. Presente sia nella variante gialla che in quella rosa, più dolce, è ottimo per realizzare ricette in agrodolce. Ed è anche un alleato della nostra salute, vista la quantità di vitamine A, C e B che contiene: il pompelmo è anche un frutto particolarmente utile alla disintossicazione del fegato e al controllo dei livelli di colesterolo LDL. Stagione sempre OK anche per i funghi, nonché per i tartufi invernali (scorzone invernale, nero pregiato e bianco). Ultime cartucce da sparare, invece, per le castagne.
Fonte: La cucinaitaliana.it