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Primo Congresso mondiale a Parigi sull’estratto del té verde

Lunedì 22 novembre, a Parigi, nel corso della 5° Edizione del Salone Internazionale del the (20/21 novembre località Paris Expo, Porta di Versailles), si tiene il primo Congresso mondiale sull’estratto del té verde e sulle sue applicazioni nell’industria agroalimentare, farmaceutica e cosmetica.
Relatori il dottor Marvin Edeas, Presidente della Società francese degli antiossidanti, il dottor Claude-Louis Léger, direttore delle ricerche INRA di Montpellier, il dottor E. Peltier, SFA Parigi, il dottor Mizuho Nazu (Mirei International, Tokyo) ed il dottor De Vecchi dell’omonimo Consiglio, Parigi.
Il mondo scientifico si interroga sui polifenoli contenuti nel té verde e sulle loro proprietà, in particolare se messi in relazione con la salute. Da più parti la scienza medica elogia le proprietà benefiche del té (in particolare quello verde e nero), per le proprietà antiossidanti che servirebbero a prevenire diverse malattie con cui ancora combatte la ricerca per trovarne la chiave risolutiva.
E’ naturale che simili proprietà possano essere interessanti per la loro applicazione, sia in campo medico, sia industriale, per le future, possibili trasformazioni e commercializzazioni nei settori alimentare, farmacologico e cosmetico.
Euroricette aveva giàcitato come alcuni studiosi americani abbiano affermato che l’assunzione di questa bevanda possa rallentare il morbo di Alzehimer (a fianco, nostra notizia già pubblicata) ed addirittura impedisca l’insorgere di alcune forme di tumore. Poiché recentemente il quotidiano parigino “Le Figaro” ha messo in dubbio quest’affermazione, contestandola, la Società francese degli Antiossidanti, ha chiesto una formale risposta alle loro lamentele, poiché considerano questo articolo lesivo e di dànno nei confronti dei loro studi, suffragati da prove che dimostrano la validità delle proprietà dei polifenoli del té verde.
Una battaglia scientifica aperta, visto che da entrambe le parti, prove e testimonianze certe sono ancora tutte da dimostrare.

Cesare Tibaldeschi