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Prima causa in Italia per i frutti di bosco contaminati

Una donna di 40 anni di Roma ha presentato una querela sostenendo di essersi ammalata di epatite A dopo avere mangiato frutti di bosco surgelati. Il caso, che risale all'inizio dell'estate, sarebbe il primo in Italia dopo che il Ministero della Salute aveva diramato l'allarme sulla positività al virus di alcuni campioni del prodotto e i controlli disposti dalla procura di Torino l'avevano confermata.

Il pm Raffaele Guariniello ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati per commercio di sostanze nocive

IL PRECEDENTE – A Torino, in cinque confezioni di frutti di bosco surgelati è stato identificato il virus dell'epatite A. La causa del contagio è stata fatta risalire al lavaggio effettuato con acqua non potabile da parte delle aziende produttrici. In Piemonte i casi di epatite A sono aumentati in maniera preoccupante, così come i dati nazionali: più 70% nell'ultimo anno. I casi sono stati segnalati al ministero della Salute. Le nuove analisi svolte dai consulenti della procura hanno rilevato che il virus in questione era presente in alcune confezioni distribuite da ditte di Lombardia ed Emilia Romagna e prodotte originariamente all'estero.

I lotti interessati dovrebbero gia' essere stati ritirati dal mercato. E' stata inoltre chiesta una rogatoria a Polonia, Ucraina e Canada, da dove provengono i frutti, e disposti nuovi campionamenti in Italia. La magistratura torinese aveva aperto un'inchiesta il mese scorso dopo le segnalazioni di un aumento esponenziale delle infezioni in tutta Italia. Il reato ipotizzato, al momento ancora a carico di ignoti, è commercializzazione di sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica. Il Ministero della Salute ha recentemente rinnovato l'invito a consumare i frutti di bosco surgelati solo dopo bollitura di almeno due minuti.