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Presidente del Gavi Docg Chiara Soldati

Nel 2004 Terre del Gavi, una associazione di 100 imprese vitivinicole, ha iniziato un innovativo percorso di rilancio del patrimonio viticolo del Cortese di Gavi per le tante piccole e medie aziende imbottigliatrici di docg Gavi che sono l’ossatura portante e la forza del territorio. Dopo 2 anni, visto anche i tanti tentativi politici, Terre del Gavi ha chiuso i battenti e ha chiesto al Ministero il riconoscimento come Consorzio di tutela.
E’ il primo caso in Italia di costituzione di un secondo Consorzio per la stessa Denominazione attraverso la possibilità offerta dalla legge 164.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2006 del Decreto Ministeriale affida al nuovo “”Consorzio per la tutela del vino docg Gavi “” l’incarico ufficiale a svolgere le funzioni di tutela , di valorizzazione, di cura generale degli interessi relativi alla denominazione Gavi , nonché ne riconosce la autorità di proposta e di consultazione nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni , ai sensi dell’art 19, comma 1, della legge 164 del 1992 e ai sensi dell’art 2 e art 3 del decreto 4 giugno 1997 n°256.
Anche questo Consorzio, come tutti i Consorzi di tutela in Italia, per legge, ha dovuto dimostrare di possedere i requisiti necessari per svolgere i compiti assegnati e, per i nuovi Consorzi, entro due anni dal riconoscimento ufficiale devono dimostrare una rappresentatività del 40% di produttori, di superficie, di uva e di vino (vedere box con i dati del nuovo Consorzio al 31 dicembre 2005).
Il Consorzio intende portare a compimento il progetto “ di territorio”, il progetto turistico con il Comune di Novi approvato dalla Regione Piemonte, la funzionalità della sede prestigiosa al Castello di San Cristoforo, messa a disposizione Comune. Diverse le attività promozionali del 2006 e 2007 previste con il sostegno della Regione Piemonte Assessorato Ambiente-Agricoltura-Qualità.
La nascita di un secondo ente di tutela contribuirà sicuramente, come è già stato visibile nel 2004 e nel 2005, anche ad una attenzione e aumento dei valori delle uve e del prezzo del vino base, con incremento dei prezzi delle bottiglie sul mercato. Per questo il neo Consorzio di tutela è attento anche di fronte al proliferare senza controllo di nuovi impianti. Ben venga un rinnovo delle vigne vecchie per impiantare nuovi cloni e nuovi sistemi di impianto ad alta densità per fare più qualità , ma è anche necessario riflettere sull’ampliamento delle superfici in aree non ideali e non regolate, sulle rese ad ettaro e su forme di collaborazione collettiva sia tecnica che di servizio. Il Consorzio si impegna anche ad un monitoraggio e controllo che la domanda e la offerta viaggino di pari passo in modo da non creare difficoltà di reddito per le tante famiglie di viticoltori locali .

I numeri del Consorzio tutela del vino docg Gavi

Un consorzio di 98 imprese viticole, vinicole e imbottigliatrici che rappresentano il 40% della produzione delle uve Cortese destinate al docg Gavi: con la vendemmia 2005 il “Consorzio docg Gavi” ha rappresentato 390 ( su 1056) ettari denunciati; 38.500 ( su 102.000) quintali di uva docg in carico fra prodotta e acquistata; poco oltre i 30.000 ( su 72.000) ettolitri di vino atto a essere imbottigliato come docg Gavi, che è certificato dalla Camera di Commercio di Alessandria che rilascia una idoneità e la fascetta docg, simbolo per il consumatore del controllo qualitativo.

Tutela del patrimonio e del valore della “ vigna Gavi” innanzi tutto

Il progetto base del Consorzio è soprattutto di tutela e continua il lavoro iniziato a favore della “ vigna del Gavi” per creare una salvaguardia duratura del patrimonio vitivinicolo di tutta l’area del Gavi. Dove l’italianissimo “ vigna” sta per il francesismo terroir. Monitoraggio delle vigne per ricercare le migliori soluzioni di impianto, dal vitigno alla densità di impianto, dall’allevamento all’epoca di raccolta. Analisi delle esposizioni e verifica degli impianti per il valore globale della denominazione e le differenze tipologiche dei vari territori comunali. Tutte cosa che da anni non erano valutate in zona. Il vero arbitro della qualità e della correttezza produttiva del Gavi è il consumatore. www.terredelgavi.it e il prossimo www.gavidocg.ue per informazioni

Consorzio docg Gavi ( questa la dizione abbreviata per riconoscersi) : il consumatore sarà informato e avrà garanzie reali

Nel 2005 è stato creato un “Osservatorio Vigna” con il sostegno della Università Bordeaux Due per il controllo dei diversi vigneti sperimentali posti in aree comunali differenti per verificare negli anni i diversi comportamenti qualitativi, oltre ad avere sotto controllo i nuovi impianti del 2004 effettuati con cloni differenti. Il Comitato Tecnico tiene sotto controllo gli aspetti economici-congiunturali della estensione vitata e dei mercati di prodotto ( uve e vini) . Inoltre è stata avviata una verifica telematica della maturazione dell’uva per definire l’ideale epoca di raccolta grazie alla collaborazione di una società specializzata e già operante per altre docg in Lombardia. Per ogni vendemmia ( iniziato nel 2003 con l’Associazione Terre del Gavi) viene tenuto un registro elettronico delle rese di uva di alcune vigne indipendentemente dalla superficie e la corrispondente resa nella cantina del produttore o del vinificatore per verificare la resa in mosto. Un insieme di attività tecniche che consentirà di fornire un segnale di correttezza e di chiarezza al consumatore anche organizzando appositi incontri nella sede sociale e in città italiane.