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Nuove norme Ue a favore delle vittime di violenza

Maggiore protezione in tutta l’Unione Europea.

Bruxelles, 09 gennaio 2015

A partire da domenica, 11 Febgeraio 2015 le vittime di violenza, in particolare quelle che hanno subito violenze domestiche o stalking, potranno contare su una maggiore protezione in tutti gli Stati membri dell’UE.
Grazie alle nuove norme, gli ordini di restrizione, protezione e allontanamento emessi in uno Stato membro saranno riconosciuti in tutta l’UE in modo rapido e semplice mediante una semplice certificazione.

“Le vittime di violenza ora potranno far valere i propri diritti anche al di fuori del loro paese, ovunque vadano in Europa”, ha dichiarato Věra Jourová, Commissaria UE per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere. “Secondo le stime, una donna su cinque ha subito violenze almeno una volta nella vita e nella maggior parte dei casi il responsabile di tali violenze fisiche è una persona molto vicina alla vittima, ad esempio il partner.”

I cittadini che hanno subito abusi domestici potranno ora viaggiare in sicurezza al di fuori del proprio paese di origine semplicemente trasferendo l’ordine di protezione che li tutela dal loro aggressore. In passato le vittime dovevano passare attraverso procedure complesse per estendere gli effetti di una misura di protezione nazionale agli altri Stati membri dell’UE ed erano costrette ad avviare una procedura diversa per la certificazione in ciascun paese. Gli ordini di protezione potranno ora essere riconosciuti facilmente in qualsiasi Stato membro dell’UE, il che consentirà alle vittime di violenza di spostarsi senza dover ricorrere a procedure gravose.

“La nuova procedura garantirà alle vittime di violenza, siano esse donne o uomini, la protezione che meritano per andare avanti con la propria vita. Potranno scegliere di vivere in un altro Stato membro dell’UE o di andare in vacanza senza temere per la propria sicurezza”, ha aggiunto Věra Jourová.

Il nuovo meccanismo consta di due strumenti distinti: il regolamento relativo al riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile e la direttiva sull’ordine di protezione europeo. Insieme, i due strumenti garantiranno il riconoscimento in qualsiasi Stato membro dell’UE degli ordini di protezione emessi per tutelare le vittime di violenza. I meccanismi rispecchiano le differenze che caratterizzano le misure di protezione nazionali degli Stati membri, che possono essere di natura civile, penale o amministrativa. L’insieme delle norme garantirà la libera circolazione delle tipologie di misure di protezione più comuni nell’UE.

Più sostegno alle vittime

La necessità di assicurare assistenza e protezione alle vittime è ribadita da una relazione pubblicata oggi dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), le cui conclusioni sottolineano il bisogno di servizi di sostegno più mirati. Nonostante i passi avanti, in molti Stati membri tali servizi devono essere ulteriormente migliorati. Assicurare alle vittime l’accesso a servizi di sostegno mirati (compresi il sostegno e la consulenza per i traumi subiti), rimuovere gli ostacoli burocratici per l’accesso al patrocinio gratuito e fare in modo che le persone siano informate circa i loro diritti e i servizi disponibili sono alcune delle proposte concrete di miglioramento.

La Commissione europea è impegnata a migliorare i diritti dei 75 milioni di persone che ogni anno sono vittime di reato. Entro il 16 novembre 2015 diventerà vincolante per gli Stati membri una direttiva UE, entrata in vigore nel 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, sostegno e protezione per le vittime ovunque si trovino nell’Unione (IP/12/1066). Misure quali l’ordine di protezione europeo, che si applicherà a partire da domenica, e la garanzia di diritti minimi per le vittime attestano l’impegno della Commissione europea a rafforzare i diritti delle vittime di reato, quale che sia il loro paese di origine e indipendentemente dallo Stato membro in cui è stato commesso il reato.

Contesto

La direttiva sull’ordine di protezione europeo, adottata nel dicembre 2011, è stata integrata dal regolamento relativo al riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile, che ha ricevuto l’appoggio del Parlamento europeo nel maggio 2013 (MEMO/13/449) e dei ministri della Giustizia in sede di Consiglio nel giugno 2013 (IP/13/510). Entrambi gli strumenti entreranno in vigore l’11 gennaio 2015. In linea con il trattato di Lisbona, la Danimarca non vi parteciperà.

Al fine di rafforzare le misure nazionali ed europee in materia di diritti delle vittime, il 18 maggio 2011 la Commissione europea ha proposto un pacchetto di misure (IP/11/585) volte a garantire in tutta l’Unione europea un livello minimo di tutela dei diritti, di sostegno e di protezione per le vittime. Il pacchetto comprende la direttiva sui diritti delle vittime, il regolamento sul riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile e una comunicazione che illustra le azioni attuali e future in relazione alle vittime.

Per ulteriori informazioni

· Relazione dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali: https://fra.europa.eu/en/publication/2015/victims-crime-eu-support

· Europa – diritti delle vittime: http://ec.europa.eu/justice/criminal/victims/rights/index_en.htm

· Scheda informativa – “Iniziative della Commissione europea per combattere la violenza contro le donne”: http://ec.europa.eu/justice/gender-equality/files/documents/140303_factsheet_vaw_en.pdf

· Scheda informativa – Sondaggio sulla violenza contro le donne condotto in tutta l’UE dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), marzo 2014: http://fra.europa.eu/en/publication/2014/vaw-survey-results-factsheet

· Sito web di Věra Jourová, Commissaria UE per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere: http://ec.europa.eu/commission/2014-2019/jourova_en

· Twittare con @VeraJourova

· La DG Giustizia su Twitter: @EU_Justice