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L’unione Europea prolunga il veto d’importazione dei polli asiatici

BRUXELLES – L'Unione europea prolunga fino al 15 marzo 2005 l'embargo sulle importazioni di pollame, carni di pollo, uova, piume esotiche non trattate e uccelli da voliera provenienti da 10 paesi del Sud-Est asiatico: ossia Thailandia, Cambogia, Indonesia, Giappone, Laos, Pakistan, Cina, Corea del Sud, Vietnam e Malesia. Lo hanno deciso gli esperti dei 25 paesi Ue riuniti nel Comitato per la catena alimentare e la salute animale. Il Comitato ha d'altra parte deciso di mettere fine il prossimo primo ottobre al blocco delle importazioni di pollame provenienti dal Canada.
La Commissione europea ha giustificato l'estensione dell'embargo verso i paesi del Sudest asiatico in quanto continua a persistere in quell'area la presenza del virus dell'influenza aviaria. L'influenza dei polli ha già fatto alcune decine di vittime in Asia, tra cui dei bambini. Gravissime sono anche le conseguenze sul piano economico per i produttori colpiti.
Sono invece rassicuranti le notizie provenienti dal Canada dove il 9 marzo era stato ufficialmente reso noto la presenza di un focolaio di influenza aviaria con «un virus altamente patogeno» nella Columbia Britannica, situata nel sud-ovest del Canada, sull'oceano Pacifico, al confine con gli Usa. Bruxelles, pur riconoscendo che il virus individuato in Canada era diverso da quello responsabile dell'epidemia in Asia, aveva introdotto misure di prevenzione che ora saranno annullate dal primo ottobre.
L'Ue aveva già messo fino dal 23 agosto scorso alle limitazioni poste ad aprile sulle importazioni di uova e pulcini dagli Usa dopo la scoperta di un focolaio di influenza aviaria nel Texas.