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Lidia, un’italiana di successo in America

Il terzo giorno del Congresso di Identità Golose di Milano, che si chiuderà mercoledì 30 gennaio, inizia con un personaggio molto noto negli U.S.A. per la simpatia che ha saputo attirare a sè in oltre trent'anni di carriera nell'ambito della cucina italo-americana.
Con un'intuizione giovanile, questa signora dall'aspetto gentile, e dal viso volitivo ha precorso i tempi parlando in TV (in programmi molto seguiti), scrivendo libri e soprattutto lavorando in suoi Ristoranti (oggi circa una ventina) tutte le conoscenze riferite alla cucina italo-americana e con molta disponibilità si è messa a raccontare la storia della sua ascesa professionale (oggi i suoi dipendenti sono tremiladuecento, e di come per merito del figlio Joe che le si è affiancato abbia man mano allargato l'ambito professionale con una ventina di Soci (di minoranza, tiene a precisare) che sono così stimolati a lavorare bene come ha sempre fatto lei in tutti questi anni.
Nel fornire pillole di saggezza, come il saper colmare le debolezze imparando da coloro che ne sanno di più, alla disponibilità di pagare l'esperienza di altri pur di continuare a lavorare bene per tutti.
I suoi Ristoranti, infatti coprono diversi livelli di fasce sociali, da quelle comuni, ad un target alto, ed in tutte le sue strutture si deve riconoscere la semplicità, la genuinità e la serietà della cucina di Lidia l'italiana.
L'America l'ha accolta, e l'ha appoggiata,ma è anche merito di Lidia che ha un bagaglio di due mentalità che hanno lavorato in lei all'unisono: quella italiana, libera e fantasiosa e quella americana, tecnica e razionale. Un bel mix per il successo, che è sempre stato sostenuto dal figlio preparato culturalmente e managerialmente.
Nel cuore ha sempre l'Italia, dove torna ogni anno per percorrerla da cima a fondo per seguire i costanti progressi della nostra cucina, per attingere idee nuove e proporle negli States, anche se baluardo del suo successo sono le ricette tradizionali della sua regione, il Friuli e dell'Italia in generale.
I suoi "gnocchi in guazzetto di piccione" sono tuttora in carta, e così pure tanti piatti tipici da noi, che anche gli americani hanno imparato ad apprezzare.
Un bell'incontro con questa "signora della cucina" del quale abbiamo apprezzato il carattere autentico rimasto semplice, come se il successo americano non la riguardasse.
Raro esempio di come si può rimanere sè stessi, pur facendo carriera nella vita. (d.o.)