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Le Crociere? Un modo esclusivo per raggiungere comodamente le mete

Una sintesi "golosa" della recente vacanza nelle "Isole del Sole" con la nave "Serena" della Costa crociere.

Durante la prima tappa, il Marocco, trionfa il cous cous*, mentre nelle isole del Sole, ovvero le Canarie, la fanno da padroni la paella* per la Spagna e il bacalau* per il Portogallo.
Durante l'ultima sosta a Malaga, regione andalusa nel sud della Spagna, trionfano le tapas*.

La neve che copre il Nord Ovest italiano, non fa che rimandare il pensiero al tempo primaverile delle isole Canarie: Lanzarote, Tenerife, Madeira.
Tre delle sette isole dell'arcipelago spagnolo che, insieme con Madeira, isola appartenente al Portogallo, giacciono distese a mo’ di anfiteatro rivolte verso il Sole, nel mare aperto dell’Oceano Atlantico.
Un viaggio che, con la nave Serena (appartenente alla flotta della Costa crociere), ha permesso di entrare nella realtà della vita di queste popolazioni.
Una vita che gode del beneficio del clima, temperato tutto l’anno, e che fa da traino per il turismo in particolare di canadesi, australiani, e inglesi.
Lanzarote, per definizione l’isola dei vulcani, ha un paesaggio estremamente sconcertante; terreni aridi, carenza d’acqua, agricoltura pressoché inesistente praticata con eroismo utilizzando la terra nera, i lapilli delle eruzioni vulcaniche per coprire le piccole piante di viti riparate dal vento con piccoli muriccioli di circa una quarantina di centimetri eretti in forma rettangolare o sferica.
Un paesaggio lunare che evidenzia la durezza del coltivare qualunque cosa, viti comprese. Solo i cactus hanno trovato qui il loro habitat naturale, e i quattrocento dromedari di proprietà comunale che, ben ammaestrati, portano a spasso i dubbiosi turisti in un paesaggio sabbioso, altamente suggestivo rappresentato da dune che assomigliano al deserto.
Lanzarote è nell’animo un’isola assolutamente spagnola, anche nei sapori.
Una paella decisamente iberica abbiamo apprezzato in uno dei grandi Hotel a cinque stelle situato di fronte al porto, così come un autentico cous cous ci era stato proposto il giorno prima a buffet all’Hotel Golden Tulip Farah sbarcando a Casablanca.
Nei buffet del Marocco diversi camerieri osservando i tavoli, si prestano a togliere velocemente i piatti vuoti, affinchè gli ospiti provvedano a rinnovare con altre portate il loro pranzo self service. Stupisce l’abbondanza di dolci e dolcetti, tutti squisiti del Marocco come a ricordare che certe delizie provengono dall’Oriente, arte in cui eccellono per talento e mastria.
La seconda isola spagnola visitata, Tenerife, più verdeggiante di Lanzarote, con abbondanza d’acqua merito di montagne e venti favorevoli, ha al suo interno l’antica capitale di nome Laguna patrimonio dell’Unesco, durante la cui visita abbiamo appreso di raccolti di “sangue del drago”, un liquido ricavato da foglie di una pianta in gergo denominata “drago”, ma che utilizzata così, veniva ridotta allo sfinimento, onde per cui la stessa tecnica abbandonata per questi alberi viene ora praticata con le foglie più robuste della palma, dalle quali per l’appunto viene estratto un liquido definito “Miele di Palma”, regolamentato nella produzione, vale a dire che le palme dopo l’estrazione dalle foglie della loro linfa, vengono lasciate riposare almeno quattro anni perché si riprendano. Tipiche di Tenerife sono anche piccole banane dal sapore molto intenso. Una cantina ben rifornita ha offerto tapas e patate “rugose” per sorseggiare vini tipici locali. Queste piccole patate vengono prima cotte in acqua e sale, poi scolate e rimesse in pentola con poco sale grosso e dopo che il sale si è sciolto vengono servite con la buccia; semplicemente così: tenere e saporite.
Ed eccoci in Portogallo, dopo un’intera giornata di navigazione, durante la quale abbiamo potuto continuare ad apprezzare i menu di bordo; la località è Madeira isola fertilissima, specializzata nella produzione di avocado e frutti esotici di varie specie.
La capitale, Funchal possiede un orto botanico dotato di una vegetazione rigogliosa. L’ospitalità semplice degli indigeni ha dato l’idea del carattere mite dei portoghesi che, anche in quest’isola esibiscono i loro azulehios (piastrelle dipinte con colori vivaci), oltre che i tipici merletti e il Madeira, vino conosciuto a livello mondiale.
Infine l’ultima tappa, Malaga, regione andalusa a sud della Spagna, città di Pablo Picasso, dove suggestive sono le grotte di Nerja: scoperte nel 1959 sono tuttora oggetto di interventi per rendere visitabile al pubblico altri due terzi di grotta, denominati Galeria Alta, non ancora aperti al pubblico. Maestose e suggestive, sono l'ennesima dimostrazione di quanto misteriose e caratteristiche siano queste lontane isole dell'Atlantico.
La crociera raggruppa in sè tante vantaggiose possibilità. Una vita di bordo extra lusso per turisti vezzosi e golosi.
La vita in nave è infatti scandita da regole (non scritte, naturalmente, ma eticamente osservate), in fatto di abbigliamento e comportamenti.
La socievolezza è la caratteristica di base del crocerista, poiché ha di fronte a sè un padrone di casa (il Comandante della nave) che, con il suo "galateo di bordo" detta regole fondamentali quali il ben vivere insieme, l'armonia e l'allegria.
Un'allegra condivisione della vita di bordo, che è scandita da mane a sera da appuntamenti, programmi, iniziative, corsi e concorsi, per proseguire con attività pomeridiane quali conferenze, incontri, spettacoli, per concludersi con le serate al Ristorante e notti spumeggianti da vivere in allegria, sia che si vada agli spettacoli interpretati dagli animatori, od a teatro od ancora a rischiare per gioco o sul serio al casino. Se si trascorrono interi giorni di navigazione, lo sport è l'attività più praticata, con scelta fra ginnastica, nuoto, acqua gim o idromassaggio.
C'è chi opta per la lettura e chi per il riposo, tanto la nave va e la prossima meta è un'incognita e tutta da scoprire.
Non c'è che dire: una crociera all'anno toglie tutto l'affanno!

Danila Orsi Tibaldeschi

Eccovi le ricette!

Cous cous di pesce

Ingredienti per 6 persone:

1 pacco di vongole
1 pacco di cozze
500gr. gamberi
500gr. calamari
3 barattoli di pelati
1 gambo di sedano
3 carote
mezza cipolla
2 spicchi di aglio
3 foglie di alloro
2 scorze di limone
peperoncino
1 pacco di cous cous

Preparazione:

Metti in un contenitore le vongole con acqua e sale grosso, lasciale a mollo per cira 1 ora e lasciale spurgare.
Trita le carote, il sedano e la cipolla finemente.
Lava i calamari e tagliali a fettine, togliendogli l’osso trasparente.
Prendi una casseruola e mettici olio e aglio, fai rosolare e aggiungi le vongole e le cozze con un paio di foglie di alloro; copri con un coperchio e aspetta che si aprano.
Togli le cozze e le vongole e filtra il sugo con un panno di lino o cotone.
In un’altra casseruola soffriggi con olio il peperoncino, la carota, la cipolla e il sedano aggiungi i gamberi e i calamari, mezzo bicchiere di vino bianco e fai evaporare (circa 5 min.).
Aggiungi i pelati, le cozze e le vongole con un po’ di sughino filtrato. Fai bollire per circa 30 minuti.
5 minuti prima di fine cottura metti una scorza di limone.
Prendi una casseruola con un coperchio e mettici 3 bicchieri di acqua, 2 cucchiai di olio e 2 foglie di alloro; porta ad ebolizione e mettici il cous cous mescolandolo subito con un cucchiaio di legno.
Copri per 5 minuti e sgranae con una forchetta… è pronto.

Paella:

Ingredienti per 6 persone:

300 gr di riso
2 salsicce
3 coscette di pollo
100 gr di lonza di maiale
300 gr di cozze
2 calamari
300 gr di gamberi
4 scampi
150 gr di piselli
2 peperoni
100 ml di vino bianco
500 ml di brodo
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di paprika
1 bustina di zafferano

Procedimento:

Sbollenta i piselli per 5 minuti e tienili da parte.Fai arrostire i peperoni su una griglia quindi spellali, tagliali a listarelle e mettili da parte.
In una grossa wok fai appassire la cipolla tritata in qualche cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Aggiungi i fuselli di pollo e falli rosolare una decina di minuti sfumando a metà cottuta con la metà del vino bianco.
Solleva i fusi di pollo e tienili da parte.
Nella stessa wok in cui hai cotto in precedenza il pollo, aggiungi la salsiccia sbriciolata ,la lonza tagliata a pezzetti e la paprika e fai cuocere per 5 minuti sfumando le carni con il resto del vino.
Nel frattempo elimina la pelle dal pollo e taglia la carne a pezzettini, quindi aggiungia nella wok con le altre carni.
Aggiungi i piselli e i peperoni, mescola il tutto, aggiusta di sale e termina la cottura.
Nel frattempo pulisci i calamari e sguscia i gamberi.
In una padella a parte fai soffriggere uno spicchio d’aglio nell’olio, sollevalo e aggiungi i calamari tagliati ad anelli.
Aggiungi i gamberi , aggiusta di sale e fai cuocere gamberi e calamari per un paio di minuti.
Prepara del brodo e disciogli all’interno una bustina di zafferano.
Accendi il forno a 180°
Assemblare la paella. In una paellera versa le carni con le verdure e il pesce con i loro sughi di cottura e mescola il tutto.
Aggiungi il riso e copri a filo con il brodo bollente in cui avrai disciolto lo zafferano.
Disponi gli scampi a croce sulla paella, copri con della carta argentata e inforna la paella a 180° e cuoci per circa 20 minuti.
Durante la cottura, pulisci le cozze.
Fai cuocere le cozze in padella con un coperchio finchè non si aprono le valve.
Se trascorsi i 20 minuti, nella paellera dovesse esserci ancora brodo, ultima la cottura della paella sui fuochi fino al completo assorbimento del liquido.
Servi la paella in tavola guarnendola con le cozze e, anche se facoltativi, degli spicchi di limone.