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L’andrologia una branca medica tutta da conoscere

Alcuni fastidiosi disturbi legati alla sessualità maschile possono dipendere da un’errata alimentazione
Nella settimana della prevenzione andrologica, vi è la possibilità di chiarire molti dubbi al proposito

L’andrologia è la specializzazione medica che studia la sessualità e la funzione riproduttiva del maschio; rappresenta, per il maschio, l'equivalente della ginecologia per la donna
Dal 23 al 28 marzo si terrà la settimana della prevenzione andrologica organizzata dalla Societa' italiana di andrologia (Sia).
In questo periodo sarà possibile effettuare una visita specialistica gratuita in uno dei 235 centri specializzati in Italia (pubblici e privati). Per individuare chi ha aderito al progetto contattareil numero verde 800 999277 (attivo sino al 4 aprile dalle ore 9 alle 18) o visitare il sito www.andrologiaitaliana.it nella sezione dedicata a questa Settimana di prevenzione.
Lo scopo e' prevenire problemi di infertilita' ed altre patologie legate all'apparato genitale maschile, quali il tumore alla prostata, l’eiaculazione precoce, il varicocele e la disfunzione erettile.
Alcune di queste patologie (inferitilità e disfunzione erettile) sono determinate da comportamenti alimentari non equilibrati ed al proposito l’edizione di quest’anno (9° edizione della settimana della prevenzione andrologica è stata dedicata all’alimentazione.
Ad esempio una dieta troppo ricca di carboidrati può provocare una risposta insulinica anomala che ha come conseguenza il calo del testosterone.
Sono da preferire alimenti freschi, ricchi di antiossidanti, e ridurre al minimo il consumo di grassi animali. Questo però non significa optare per un’alimentazione vegetariana, perché anch’essa ha controindicazioni; il vegetarianismo potrebbe avere effetti negativi sul desiderio sessuale, determinando una deficienza di zinco, strettamente associata alla riduzione del testosterone causando una depressione dello stimolo sessuale.
Anche l’obesità può compromettere nell’uomo la funzione sessuale, perché la massa grassa è strettamente legata alla diminuzione dei livelli di testosterone, l’ormone che è fondamentale nella regolazione della funzione sessuale maschile.
E’ consigliata la dieta mediterranea che, combinando nutrienti differenti, permette di prevenire i danni al sistema cardiocircolatorio, e quindi all’apparato genitale maschile e alla sua capacità erettile.
Molte persone sono incuriosite dai cibi afrodisiaci e circa 300 articoli a carattere scientifico sono stati dedicati a questo tema, approfondendo 45 cibi afrodisiaci,; in realtà gli andrologi affermano che non esistono evidenze scientifiche e dimostrazione delle influenze positive di alcuni alimenti sul comportamento sessuale. Il vero legame “cibo-sesso” ha il nome di un ormone: Vip (Vasoactiv intestinal polipeptide), una sostanza che provoca la vasodilatazione dei corpi cavernosi dei genitali che, sia nel maschio che nella femmina, tendono a riempirsi di sangue.
Fra gli alleati dell’amore ci sono altri ormoni come l’androstendiolo (presente nel tartufo), la feniletilamina (nel formaggio e nel cioccolato e che viene prodotto dal cervello nella fase dell’innamoramento).
La senape attiva le ghiandole sessuali, lo zafferano stimola le zone erogene ed il sedano fluidifica il sangue. Il vino rosso (in modeste quantità) ha effetto disinibente e facilitante l’attività sessuale.
Al consumo del vino da parte delle donne è stata dedicata una ricerca effettuata dall’Ospedale S. Maria Annunziata di Firenze, i cui dati sono stati raccolti in un libro di prossima pubblicazione, intitolato “Bacco e Venere, ovvero vino ed eros nella vita dell’uomo” edito da Giunti.

Cesare Tibaldeschi