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L’agroalimentare italiano vola in Cina

Storico accordo con Alibaba

È stato firmato l’accordo tra il Governo italiano e Alibaba – la nota società cinese di e-commerce – per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi, dal Parmesan al Prosecco contraffatto. Un’intesa che consentirà ai produttori italiani di poter soddisfare la crescente domanda di Made in Italy sulla piattaforma e-commerce cinese che conta oltre 430 milioni di consumatori. L’Italia è, finora, l’unico Paese al mondo, ad aver garantito ai prodotti Dop e Igp una tutela contro i falsi sulla piattaforma cinese.

L’alleanza con Alibaba era iniziata già l’anno scorso e, nel frattempo, è stata impedita la vendita mensile di 99mila tonnellate di falso Parmigiano, 10 volte di più della produzione autentica e di 13 milioni di bottiglie di Prosecco prodotto fuori dal Veneto. Una tutela che, con questo accordo, viene estesa dalla piattaforma accessibile solo alle aziende, a quella per i consumatori, dando garanzia ai 430 milioni di utenti della rete di siti di Alibaba che potranno acquistare vero Made in Italy.
Per individuare i falsi il Ministero delle politiche agricole ha costituito una task force operativa dell’Ispettorato repressione frodi che, quotidianamente, cerca i prodotti contraffatti e li segnala ad Alibaba. Entro 3 giorni le inserzioni vengono rimosse e i venditori informati che stanno usurpando le indicazioni geografiche italiane. Con il nuovo accordo Alibaba si impegna anche a promuovere momenti di educazione dei venditori e dei consumatori sull’importanza delle indicazioni geografiche alimentari.

Alibaba conta 2mila dipendenti che si occupano della lotta alla contraffazione, la collaborazione con le autorità cinesi ha portato a 300 arresti l’anno scorso e bloccato l’attività di 46 siti illegali. Se è vero che risolvere il problema al 100% è difficile, è vero anche che Alibaba è impegnato, insieme ai grandi marchi, alla limitazione dei falsi.

Per quanto riguarda la promozione si è partiti con la giornata dedicata al vino, un evento speciale presentato, in anteprima mondiale, durante lo scorso Vinitaly proprio da Jack Ma, il fondatore di Alibaba. Da quel momento le aziende vitivinicole italiane presenti sulla piattaforma sono passate da 2 a 50 con oltre 500 etichette.

È stata prevista, inoltre, una forte azione di comunicazione realizzata da Ministero delle politiche agricole, Ministero dello Sviluppo Economico e Agenzia ICE con un target mirato sui consumatori che spendono di più su Alibaba. Un impegno destinato a essere ulteriormente rafforzato, nei prossimi mesi, grazie all’inserimento della Cina nei target strategici per gli investimenti del Piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, con l’obiettivo di accompagnare le aziende italiane in un mercato dal potenziale di crescita molto interessante. Basti pensare che nei primi cinque mesi del 2016 le importazioni cinesi di vino sono cresciute del 42%, raggiungendo la quota di 1 miliardo di euro.

Questo accordo rappresenta un punto concreto a sostegno del Made in Italy agroalimentare nel mondo, il mercato cinese è particolarmente stimolante e dinamico ed offre opportunità che vanno colte senza indugio.

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