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la Svizzera all’Expo 2015 con lo slogan: “non solo speck”

Lo slogan, che accompagna la presentazione del futuro padiglione della Svizzera a Expo Milano, appare molto diverso rispetto all'idea che molti italiani hanno della Confederazione Elvetica. Paese del buongoverno e degli orologi a cucù, degli gnomi della finanza e della pulizia. Tutto vero. Ma anche molto di più. E a Milano la Svizzera vuol portare proprio quel “molto di più”.

I formaggi, ovviamente. Perché anche in questo caso l'immaginario collettivo non ha dubbi. Così come sul cioccolato. Ma il padiglione elvetico all'Expo presenterà anche quattro torri, ciascuna alta 15 metri, dove saranno esposti rispettivamente il sale delle saline svizzere, l'acqua, il caffè e le rondelle di mele. E se acqua e caffè sono prodotti legati al marchio Nestlé, gli altri sono forniti da produttori a volte piccoli.

Come sono piccoli alcuni dei produttori elvetici di grandissimi vini, sia bianchi che rossi. Molti ottenuti dalle vigne del Vallese, e in alcuni casi si tratta degli stessi vitigni che caratterizzano la produzione valdostana (basti pensare al Petite Arvin o al Pinot Noir). Ma non è il solo cantone ad aver raggiunto livelli elevati di qualità enologica. D'altronde l'interscambio agroalimentare tra Italia e Svizzera ha superato, lo scorso anno, i 2,2 miliardi di franchi a fronte di un interscambio complessivo tra i due Paesi nell'ordine di 34 miliardi.

Un settore agroalimentare che fa da traino anche al turismo: per la Confederazione l'Italia rappresenta il quinto mercato di provenienza ed i turistici elvetici non mancano mai in Italia, spesso a partire dalle località più legate all'enogastronomica, come la Langa.
Quanto all'Expo, la Svizzera investirà 40 milioni di franchi e si attende sponsorizzazioni per 8 milioni, con 2 milioni di visitatori nei quasi 4.500 metri del padiglione elvetico.

Fonte: Augusto Grandi
IlSoleventiquattr'ore.com