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La “cozza di Scardovari” incorsa per la Dop

Manzato: "il nostro impegno per laprima denominazione ittica del Veneto".

Venezia, luglio 2011

Mercoledì 27 luglio, alle ore 17, nella sala convegni della Cooperativa Pescatori Delta Padano di Scardovari (Ro) avrà luogo la pubblica audizione per l’attribuzione della DOP (Denominazione di Origine Protetta) ‘Cozza di Scardovari’.
“E’ la terza tappa di un iter lungo e laborioso – spiega l’assessore veneto alla pesca e agricoltura, Franco Manzato –, a conferma della cura e dell’attenzione con cui vengono preparati i disciplinari di produzione, nel quale la Regione è fortemente impegnata. Tale riconoscimento andrebbe ad arricchire il già prestigioso panorama delle nostre eccellenze agroalimentari, colmando l’attuale assenza di denominazioni venete nel settore ittico e risultando la prima Dop attribuita ad un mollusco in Italia”.
Nel nostro Paese, infatti, sono soltanto due le Dop ittiche: la piemontese ‘Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino’ e la ligure ‘Acciughe sotto sale del Mar Ligure’. “Il consorzio Cooperative pescatori del Polesine – ha aggiunto Manzato – ha opportunamente iniziato il percorso di riconoscimento nel 2004, anno a cui risalgono i primi controlli sul prodotto per garantirne gli effettivi requisiti”. La qualità e salubrità del prodotto, infatti, sono sempre state confermate dalle continue analisi effettuate dall’Ulss 19 di Adria. “E’ questo un aspetto essenziale ai fini del riconoscimento della Dop – sottolinea l’assessore – a cui si aggiungono le peculiarità del mollusco polesano, dovute all’ambiente in cui si alleva. Innanzitutto il minore contenuto di sodio rispetto alle altre cozze, dovuto alla mescolanza tra acqua salata e dolce che distingue il Delta del Po. Inoltre, paragonata agli altri molluschi, la Cozza di Scardovari risulta avere una contenuto di massa muscolare maggiore rispetto alla media, pari a ben il 25% del suo peso totale”.
Alla pubblica audizione si è giunti dopo che il Ministero delle Politiche Agricole ha ritenuto accoglibile la richiesta del sistema economico locale per la protezione del nome ‘Cozza di Scardovari’. Domani, quindi, saranno recepiti orientamenti e osservazioni della filiera produttiva interessata al prodotto, prima dell’inoltro della richiesta alla Commissione Europea. All’appuntamento sono stati invitati la Provincia e la Camera di Commercio di Rovigo, la Capitaneria di Porto di Chioggia, il Comune di Porto Tolle, Veneto Agricoltura, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, le Organizzazioni Professionali Agricole, le Associazioni Agricole e Cooperative e la Federazioni dei Commercianti.
“Ci auguriamo – ha concluso Manzato – che questo percorso per il riconoscimento possa concludersi entro i primi mesi del 2013”.
Il disciplinare di produzione è visionabile presso l’Unità di Progetto Tutela Produzioni Agroalimentari, in via Torino a Mestre (Ve) e nel sito della Regione del Veneto
www.regione.veneto.it/Economia/Agricoltura+e+Foreste/Cozza+Scardovari+DOP.