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L’ olio d’oliva si prepara a conquistare gli europei

L’obiettivo della campagna "Olive Oil European Style", finanziata dalla Comunità Europea e dallo Stato italiano, è quello di promuovere i consumi di olio d’oliva nei Paesi del Nord Europa, i cosiddetti Paesi non tradizionalmente consumatori. Ovviamente si tratta di consumi che stanno crescendo, ma che sono ancora dei consumi di nicchia.
"Olive Oil European Style" è il programma di promozione realizzato dall'Istituto per la valorizzazione dell'Olio di Oliva e da Federoli, che intende superare errate o scarse informazioni sull'origine, la territorialità, le qualità nutrizionali di un alimento consumato soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, puntando sulla sua unicità.
La differenza fra un consumatore italiano ed un consumatore europeo, è molto forte, perché l’olio d’oliva è conosciuto ed apprezzato dagli italiani, mentre, il consumatore del Nord Europa non conosce l’olio d’oliva, perché nella sua dieta sono presenti normalmente, o i grassi di origine animale quali il burro, lo strutto, il lardo, o i grassi vegetali, come l’olio di semi.
E’ necessario trasmettere a questi consumatori lo stile di vita "olio d’oliva", che è territorio, che è cultura, che è storia, che è nutrizione.
Prima di essere immesso sul mercato, l’olio d’oliva, subisce quattordici analisi chimico-fisiche, ed è l’unico prodotto che deve passare anche attraverso un’analisi sensoriale, e cioè la cosiddetta analisi del panel test, che è un’analisi nata in Europa e che viene ritenuta analisi legale, perché l’olio, per essere denominato extra vergine, deve raggiungere un certo tipo di punteggio.
L’analisi commerciale avviene subito dopo la spremitura delle olive: quando l’olio esce dal frantoio, ne viene prelevato un certo quantitativo da parte di esperti che ne sanno riconoscere e valutare attentamente gli aromi, la provenienza e gli eventuali difetti, per poi immetterlo sul mercato.
L'olio d'oliva ha una grande importanza per l'economia di molte regioni europee e oggi, la coltivazione dell'olivo rappresenta una cultura comune nei Paesi dell'Unione.
Confortanti anche i dati sulle esportazioni.
Siamo un po’ fermi, da qualche tempo, sul mercato interno, per mille motivi, non soltanto per un aumento dei prezzi dell’olio d’oliva negli ultimi mesi, ma soprattutto perché evidentemente è un mercato che comincia ad essere un po’ saturo.
C’è grande interesse e grande espansione, invece, come olio italiano, sia sul mercato comunitario, sia anche sui mercati esteri di Paesi terzi, quali Australia, Giappone, Taiwan: sono novanta i Paesi nei quali viene esportato l’olio d’oliva italiano.
Siamo arrivati ad esportare , come prodotto italiano, sull’export, 330mila tonnellate, quando soltanto venti anni fa, se ne esportavano ventimila.

Fonte: Rainews24