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Il settore alimentare in Belgio limiterà la pubblicità di prodotti alimentari rivolta ai minori di 16 anni

Le restrizioni pubblicitarie si applicheranno ora anche alle scuole secondarie, oltre che alle scuole primarie, e saranno valide entro un raggio di 150 metri da tali istituti. Secondo Fevia, le linee guida riguarderanno la pubblicità sui social media e conterranno definizioni chiare.

Un bambino guarda la TV mentre mangia.Le aziende alimentari e di vendita al dettaglio belghe applicheranno norme pubblicitarie più severe a partire dal 1° gennaio 2026, aumentando il limite di età per il marketing rivolto ai minori da 13 a 16 anni. Secondo la Federazione dell’Industria Alimentare Belga (Fevia), i prodotti che non soddisfano determinati criteri nutrizionali non potranno più essere promossi a bambini o ragazzi di età inferiore ai 16 anni.

Tutte le regole sono dettagliate nel nuovo Codice belga volontario sulla pubblicità alimentare, preceduto dal Codice belga per la pubblicità alimentare, parte integrante del Codice della pubblicità alimentare. Solo i prodotti alimentari e le bevande che soddisfano gli standard nutrizionali previsti dal Libro Bianco sulla Nutrizione del Codice belga per la pubblicità alimentare possono essere pubblicizzati ai minori di 16 anni.

Il limite di età inferiore ai 16 anni si applica di default a bibite analcoliche, gelati, patatine e prodotti a base di zucchero come cioccolato, marmellata, confettura, miele, sciroppi e dolciumi.

Il quadro normativo prevede eccezioni solo quando i prodotti di queste categorie soddisfano cumulativamente i criteri europei di “basso contenuto di zuccheri”, “basso contenuto di grassi” e “basso contenuto di sale”. In questi casi, la pubblicità è consentita a partire dai 13 anni.

La Giuria per le pratiche etiche nella pubblicità (JEP) ha il compito di monitorare il rispetto degli standard, valutare i reclami e raccomandare alle aziende la corretta applicazione.

Cieltje Van Achter, Ministro fiammingo dei Media, afferma: “Con il Codice belga della pubblicità alimentare, le aziende dimostrano di potersi assumere la responsabilità sociale anche senza leggi. Il governo non rimane in disparte nell’autoregolamentazione, ma svolge un ruolo attivo e stimolante”.

Dal punto di vista della politica dei media, attribuiamo grande importanza alla pubblicità responsabile, soprattutto per quanto riguarda i gruppi target vulnerabili come bambini e giovani. Con l’introduzione di queste nuove regole, è stato inviato un segnale forte e spero che questo incoraggi altri settori ad assumersi la propria responsabilità in modo analogo.

Responsabilità condivisa

Le leggi aggiornate sono il risultato di una consultazione tra i membri di Fevia, Comeos, che rappresenta il commercio e i servizi belgi, United Brands Association e l’Advertising Council.

“Il settore alimentare riconosce l’importanza di uno stile di vita sano e di una dieta equilibrata, soprattutto per i bambini che non guardano ancora la pubblicità con occhio critico”, afferma Bart Buysse, CEO di Fevia.

“Ci assumiamo le nostre responsabilità e stiamo rafforzando il nostro Codice della Pubblicità con regole più severe e vincolanti che si applicano senza eccezioni a tutte le aziende del settore e che sono in linea con le aspettative di una società in continua evoluzione.”

Fevia, Comeos e l’Advertising Council stanno organizzando webinar e offrendo un kit di strumenti per fornire ai membri suggerimenti e approfondimenti su come conformarsi alle nuove norme.

Questo quadro di autoregolamentazione fa parte della più ampia campagna di Fevia e Comeos volta a promuovere uno stile di vita più sano e una dieta equilibrata.

“Il Codice Belga sulla Pubblicità Alimentare offre un quadro chiaro e consolidato che aiuta i marchi a comunicare in modo socialmente responsabile, soprattutto quando si tratta di bambini e giovani. Trasparenza e credibilità sono fondamentali, e il JEP riveste un ruolo chiave”, afferma Luc Suykens, CEO di UBA.

Il Belgio è uno dei tanti Paesi che stanno inasprendo le norme sulla commercializzazione e la vendita di cibo spazzatura per dare priorità alla salute pubblica e all’alimentazione in Europa.

Il Regno Unito ha vietato la pubblicità televisiva e online a pagamento di alimenti ad alto contenuto di grassi o zuccheri prima delle 21:00, a partire da questo ottobre. Anche la Norvegia ha introdotto un divieto assoluto sulla commercializzazione di alimenti e bevande non salutari destinati ai minori di 18 anni, in vigore dal mese scorso.

In Nord America, il Messico ha vietato la vendita di cibo spazzatura nelle scuole nell’ambito della sua ultima lotta contro l’obesità infantile.

| Di Anvisha Manral

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