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Il professor Veronesi, a Bruxelles illustra tre proposte per l’Europa

Tre proposte del professor Umberto Veronesi che coincidono con tre progetti per l'Europa:
– una Camera di saggi per dettare le linee guida della ricerca scientifica a livello europeo e creare un ponte tra la popolazione e il mondo della scienza,
– un programma comunitario di educazione scientifica nelle scuole e
– un piano di incentivi per promuovere le donazioni private a favore della ricerca.
Sono queste le proposte presentate che lo stesso Veronesi ha illustrato a Bruxelles, in un convegno organizzato al Parlamento europeo sotto l'egida della 'Umberto Veronesi Foundation'.
"Vogliamo che si discuta, che ci si metta attorno a un tavolo perchè c'e' un'ignoranza incredibile", ha dichiarato l'ex ministro della Sanita', "perchè ormai la scienza e' volata cosi' in alto che e' difficle anche per noi scenziati capire tutto quello che sta succedendo; figuriamoci per la popolazione".
Veronesi ha insistito sulla necessita' di investire nella ricerca. "L'Europa non finanzia molto la scienza rispetto agli Stati Uniti perche' non ha dietro di se' la forza propulsiva della popolazone", ha spiegato, "In America c'e' ancora un grande entusiasmo per la scienza e l'americano medio vede positivamente lo sviluppo scientifico, capisce che puo' essere tenuto sotto controllo e quindi gli uomini politici americani investono in scienza.
Questo non avviene in Europa dove il mondo della cultura spesso si esprime in modo non favorevole alla scienza, anzi c'e' un movimento generale che dice 'fermate la scienza' e quindi l'uomo politico non e' spinto a investire nella scienza".
Ma i pericoli di questa politica, ha messo in guardia Veronesi, sono enormi: "Se non si produce scienza siamo destinati alla regressione, solo i Paesi che producono conoscenza sono destinati a evolvere".
Al progetto manca ancora l'appoggio dei governi europei.
"Per il momento siamo soli, quando ne parlo mi guardano con forte incertezza, ma non in maniera negativa.
Tutti si rendono conto che qualcosa andrà fatto", ha detto l'oncologo rispondendo alla domanda di un giornalista.