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Il prodotto avicolo italiano è sicuro!

L'A.S.A. Associazione Stampa Agroalimentare, nella persona della sua Presidente Gudrun Dalla Via, divulga il seguente comunicato stampa:

Il consumatore non ancora "vaccinato" -almeno non lo è di fronte a notizie talvolta quasi terroristiche, che si susseguono puntualmente, quasi anno dopo anno.
Chi si ricorda ancora della "mucca pazza"? Non se ne parla quasi più.
Il danno subito da tutta la filiera, produttori di mangimi, allevatori, aziende di trasformazione fino alla distribuzione è stato rilevante e non solo, anche tutti i cittadini, consumatori o meno di carne bovina, hanno comunque risentito del danno economico per il Paese.
Ora è la volta dei polli e il consumatore è disorientato: l'acquisto di pollame si è dimezzato in pochissimo tempo, e ciò nonostante le rassicurazioni degli organi più autorevoli.
“Il sito del Ministero della Sanità www.ministerosalute.itper esempio afferma: "l'influenza aviaria è una infezione dei volatili causata da virus influenzali del tipo A; essa può interessare tanto uccelli selvatici quanto volatili domestici, come polli, tacchini, anatre, causando molto spesso una malattia in forma grave e anche la morte dell'animale colpito. L'uomo può infettarsi con virus dell'influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti, e/o con le loro deiezioni, mentre non c'è alcuna evidenza di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo la cottura.. .."
Quindi nessun pericolo nel consueto consumo di carni e uova.
La promiscuità o la stretta convivenza tra volatili e uomo si verifica in alcuni paesi dell' Estremo Oriente, non da noi; ciò spiega il fatto che si siano verificati solo alcuni casi di "aviaria umana" ed esclusivamente in quelle zone.
Eppure: "Un'anatra selvatica, finita nel Centro di referenza per l'influenza aviaria di Padova, è risultata positiva ai controlli", secondo quanto hanno riportato alcune fonti.
Ma questi messaggi sono a protezione del consumatore? Forse no, ma sicuramente indeboliscono le finanze del Paese, quindi di ognuno di noi.
Sono almeno giustificati sotto il profilo sanitario? Sembra proprio di no! Medici, veterinari e virologi escludono infatti un pericolo di aviaria per l'essere umano, dal consumo di carni o uova cotte.
Il Ccm (Centro nazionale prevenzione e controllo malattie) afferma: "Non esiste alcun pericolo nel consumo della carne di pollo in relazione al rischio di influenza aviaria. Per questa ragione, non è giustificata alcuna restrizione al consumo di questo tipo di carne nelle pubbliche mense." (vedi allegato nel sito : www.asa-press.com)
Lo affermano inoltre Sipa (Società Italiana di Patologia Aviarie) e lo confermano in pieno, con ampia documentazione, gli esponenti di SO.GE.MI. Grandi Mercati di Milano e il Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale (IAOA). (vedi allegati nel sito:www.asa-press.com
Dichiara il Prof. Giorgio Calabrese, CDA Member of E.F.S.A., Vice Presidente Consiglio Scientifico I.N.R.AN., Docente di nutrizione umana e dietetica Università Cattolica di Piacenza:
"Recentemente il problema dell'influenza aviaria ha angosciato il mondo; ma la nazione che, forse, ne ha risentito di più è l’ Italia, che non ha alcun problema e speriamo non ne avrà anche in futuro.
L'allerta ministeriale è stato saggio ma più per noi addetti ai lavori che per i cittadini-consumatori
Questa influenza non è una malattia alimentare ma aviaria, cioè si respira con l'aria e solo con un contatto diretto con animali notoriamente affetti, con carica virale di altissimo livello e in condizioni igieniche altamente disagevoli, si può correre il rischio di infettarsi
Dico può, perché se guardiamo il valore statistico dei cinesi operatori, di questo lavoro che sono milioni e lo raffrontiamo con i 150 casi circa di morti ci fa riflettere sulla non pericolosa epidemia che viene considerata, invece, in Italia come una iattura..
Torniamo a riflettere scientificamente: i nostri polli sono sicuri; le uova delle nostre galline sono sicure; i nostri operai del campo avicoli sono al sicuro da qualunque affezione grave, che non sia quella simile al raffreddore.
Nutriamoci regolarmente di carne avicola e di uova e non preoccupiamoci più di quanto facessimo prima di questa ferale notizia; prestiamo però sempre molta attenzione all'igiene del cibo e di noi stessi, per prevenire le classiche malattie da infezione da cibo da parte di molti batteri, virus e altri microrganismi; altro che AVIARIA!!!!"
Visti i pareri professionali raccolti l’ A.S.A. afferma di essere in favore di una scelta libera e consapevole suffragata da informazioni corrette e complete. Quindi è importante ribadire, che per quel che riguarda il consumo di uova e di pollame: non c'è alcuna sostanziale modifica della situazione, rispetto, per esempio, ad un anno fa o a cinque anni fa.