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Il parmigiano reggiano verrà prodotto con la soia Ogm free coltivata in loco

Arriva la “soia no ogm” per la produzione di mangimi per bovini da latte destinati al grana tipico.
Il progetto, di imminente realizzazione, è del Consorzio agrario di Reggio in accordo con altri Cap della regione: è di queste ore anche l’adesione di Forlì e Ravenna ad Emilcap.
Nell’intera regione è prevista la coltivazione di almeno quindicimila ettari di soia non geneticamente modificata, considerata una buona alternativa alla barbabietola da zucchero (che in provincia di Reggio si riduce di oltre il 50% passando a duemila ettari di superficie investita) e alle mancate semine di cereali autunnali dovute al maltempo.
La soia, secondo il presidente del Cap Simone Nasi e il direttore Angelo Nazzari che ieri hanno presentato il progetto ai rappresentanti delle associazioni agricole, rappresenta anche una buona opportunità per la rotazione dei terreni. ll Consorzio ha fatto questa scelta di qualità alimentare e ambientale che considera vincente notando, come rileva Nazzari, che «anche la grande industria mangimistica tende a diversificare, dotandosi di catene di produzione ogm free, e che la grande distribuzione punta sempre più a mettere sui bancali questi prodotti perché li chiede il consumatore». Per il nostro grana tipico la “soia no ogm” è considerata un valore aggiunto, anche se qualcuno teme che si potrà avere formaggio di serie A e serie B secondo il mangime utilizzato. Oggi la soia italiana non esiste praticamente più.
Importata soprattutto dall’America, va a formare un mix di mangime con mais, orzo e integratori. La prima semina di “soia no ogm” è prevista il prossimo aprile, il raccolto a settembre, in modo che a ottobre dovrebbe essere disponibile il primo nuovo mangime che verrà prodotto negli stabilimenti Emilcap di Parma e Ravenna.
Il Centro ricerche produzioni animali di Reggio esaminerà il raccolto nell’ambito del proprio progetto di ricerca sulle proteine vegetali.
Le aziende agricole che aderiranno all’accordo di coltivazione del Cap, oltre ad ottenere la migliore quotazione di mercato alla vendita e assistenza tecnica gratuita, non avranno alcuna anticipazione colturale e riceveranno, al momento della consegna, un acconto di cento euro per tonnellata e un premio di coltivazione di sette euro e mezzo a tonnellata. Intanto il piano produttivo del Parmigiano-Reggiano è in dirittura d’arrivo e sarà sottoposto all’approvazione delle assemblee dei produttori in calendario il 3 marzo.
L'approvazione coinvolgerà tutti i produttori delle province della zona di origine convocati prima nelle assemblee delle sezioni.
Quella di Reggio è fissata per martedì 28 febbraio.

Fonte: Resto del Carlino