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Il fritto di paranza rischia di scomparire dalla tvola degli italiani

«Se non sarà attenuata la sommaria e ossessiva applicazione sanzionatoria dei divieti (di chiara origine nordica) di pesca e commercializzazione del cosiddetto pesce sotto taglia e cioè di dimensioni inferiori a quelle minime fissate in sede comunitaria, rischiamo di smarrire tipicità gastronomiche di gusto sublime ed inestimabili risorse economiche». Così Arturo Carpignoli, consigliere delegato del Car Scpa Centro Agroalimentare. «Spesso aziende ed imprenditori vengono descritti e trattati da fuorilegge perché su tanti quintali di pesce pescato o venduto, magari, anche solo un paio di chili ha misure inferiori ai rigidi standard comunitari. Ogni Paese ha tradizioni proprie. E nel Mediterraneo la fauna ittica ha dimensioni inferiori a quella nordica».
Il richiamo che si leva dal Centro Agroalimentare di Roma per una più equilibrata e moderata gestione dei divieti di pesca e commercializzazione del pesce cosiddetto sottotaglia è in linea con quanto porposto da Ianì di Lega Pesca affinché sia reintrodotta la tolleranza del 10% per le catture sottotaglia effettuate con gli attrezzi legali del mestiere».