Il formaggio “Piave” è Dop
Manzato: orgoglio del bellunese, vanto per tutto il Veneto.
“E’ motivo di orgoglio meritato, tutto bellunese e della sua straordinaria cooperazione, è un ulteriore vanto per il Veneto dei sapori e della qualità, la nuova Denominazione di Origine Protetta per il formaggio Piave, frutto della fatica degli allevatori della montagna, del loro coraggio, della loro volontà di affermare i valori, la cultura e le tradizioni di un territorio difficile, dove la loro presenza e la loro attività è necessaria e utile a tutti”. Franco Manzato, Assessore all’Agricoltura del Veneto, non nasconde la sua soddisfazione per un ulteriore traguardo per l’agroalimentare regionale, raggiunto da un prodotto lattiero di magnifica fattura, che si produce solo nella provincia di Belluno della quale rappresenta un eccellente e saporito motivo di valorizzazione e tutela. Trascorsi oltre sei mesi dalla pubblicazione del disciplinare del formaggio Piave DOP sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, avvenuta il 29 settembre scorso, nessun Paese della Comunità ha avanzato obiezioni e il riconoscimento è ora stato di fatto formalizzato, con l’approvazione da parte della Commissione dell’iscrizione nel Registro delle Denominazioni Protette e la prossima pubblicazione del relativo Regolamento sulla Gazzetta Europea.
“Per il Veneto, che è la prima regione d’Italia e d’Europa per numero di DOP e IGP (una trentina), la Denominazione Piave è una nuova perla, tra le più preziose di una collana agroalimentare famosa in tutto il mondo, che vogliamo difendere e promuovere, soprattutto rispetto hai tentativi di una economia globale che punta a un’eguaglianza dei sapori che impoverisce: i produttori veneti perché ne compromette gli autentici punti di forza; i consumatori perché rischiano di perdere un patrimonio di gusti e di tipicità che diventerebbe irrecuperabile; il bellunese e i suoi allevatori perché li priverebbe del loro futuro e della possibilità di dimostrare la loro qualità”.
Il Formaggio Piave è prodotto principe della cooperativa Lattebusche, che ne mette sul mercato circa 350 mila forme l’anno, ciascuna del peso di circa 6 kg a seconda della stagionatura, per un totale che si aggira sui21 mila quintali. Il “Piave” è prodotto esclusivamente con latte delle vallate bellunesi, tutte “tributarie” del bacino idrografico del secondo fiume d’Italia, raccolto presso oltre 350 stalle in cui il bestiame, prevalentemente di razza Bruna Alpina, viene alimentato con foraggio locale ricco di infiorescenze che attribuiscono al latte particolari caratteristiche organolettiche. Anche la lavorazione e la stagionatura avvengono in territorio bellunese. E’ figlio di una tradizione antica, che ha le sue basi nella storica attività casearia di malga, ed esprime una qualità e una genuinità di territorio unica, apprezzate su tutti i mercato dove ha trovato collocazione, comprese vaste aree dell’Italia settentrionale e centrale, negli Stati Uniti e in Canada.
Dal punto di vista “tecnico”, è un formaggio a pasta cotta che viene proposto nelle tipologie Fresco ( 20 giorni di stagionatura), Mezzano (60 giorni), Vecchio (180 giorni), Vecchio selezione oro con stagionatura maggiore di 12 mesi, Vecchio riserva: con stagionatura oltre i 18 mesi. Viene prodotto nelle tipiche forme cilindriche, della larghezza di circa 30 cm e alte tra gli 8 e i 10 centimetri. Di pasta bianca e sapore prevalentemente dolce quando è fresco, tende con il tempo al paglierino, con un gusto sempre più intenso e corposo. L’occhiatura è assente. Per identificarlo, l’intero scalzo è da sempre marchiato con la scritta “Piave”.