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I produttori d’olio davanti a Montecitorio

Mercoledi’, 15 novembre 2006 a partire dalle 10,00, a Roma in piazza Montecitorio si terrà la "Giornata nazionale dell'olio" promossa da Coldiretti con la spremitura in piazza
per tutelare la qualità della produzione nazionale e fermare l’inganno dell’olio ottenuto da olive spagnole e tunisine spacciato come Made in Italy.
Gli agricoltori provenienti da tutte le regioni d'Italia, dall’Umbria alle Marche, dalla Toscana al Lazio fino alla Puglia, intendono far conoscere la qualità e la varietà della produzione nazionale con la molitura delle olive in piazza e l’assaggio dell’olio nuovo appena spremuto.
Si prepareranno bruschette da offrire a cittadini, turisti, politici e rappresentanti delle Istituzioni per accompagnare l’avvio della raccolta di firme per l’etichettatura Made in Italy.
La giornata, durante la quale sarà possibile ascoltare consigli per acquisti convenienti, informazioni sui benefici dell’olio di oliva per salute e apprezzare le curiosità anche cosmetiche del settore, sarà arricchita da stand, piante di olivo, attrezzature d’epoca, banchetti con degustazioni della piu’ ampia varietà di extravergini.
Sarà presente il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni.
Sulla raccolta delle olive in corso in tutta Italia pesa la mancanza di trasparenza nelle norme sull’etichettatura che lasciano la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato chiaramente in etichetta.
Una mancanza di trasparenza che inganna i consumatori e danneggia i produttori ed è inaccettabile per un paese come l’Italia che è il secondo produttore europeo di olio di oliva con circa 250 milioni di piante per una produzione nazionale media di oltre 600.000 tonnellate.
Per questo la Coldiretti avvia una mobilitazione in tutta Italia con la collaborazione di associazioni dei consumatori ed ambientaliste per chiedere, con una raccolta di firme, l’applicazione della norme che obbligano ad indicare in etichetta l’origine dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti al pari di quanto è già stato fatto per le carni bovine, per quelle di pollo, per la passata di pomodoro, per il latte fresco, il miele e l’ortofrutta.