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I produttori del Nebbiolo incontrano i gusti a Milano

Nella splendida cornice del Gran Hotel Duomo di Milano si è svolta la degustazione dei vini, promossa dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, con la collaborazione di “Mager- Maack & Partner srl di Milano. I vini selezionati erano 9 DOC-DOCG provenienti dalle province di Biella, Novara e Vercelli, le DOCG Gattinara e Ghemme e le DOC Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona e Sizzano.
Filo conduttore di questi vini è il Nebbiolo, apprezzato per la sua finezza, eleganza e struttura, o in purezza o con altri vitigni autoctoni come Vespolina, Uva Rara o Croatina. L’Alto Piemonte può contare su una tradizione lunghissima che risale addirittura ai tempi dell’Antica Grecia. Dagli anni ‘80 il Consorzio e i relativi produttori hanno fanno un enorme sforzo per fa emergere la qualità dei vini grazie anche alla produzione integrata praticata da ormai 20 anni.
Una delle conferme ufficiali è stato il conferimento della DOCG Ghemme che quest’anno ha festeggiato il 10° anniversario con un convegno dedicato al vino e al suo territorio.
Come ha spiegato il Presidente del Consorzio Eugenio Arlunno: “I nostri sono vini molto particolari, di carattere, capaci di dare sensazioni diverse e di esprimere il territorio differenziandosi dai prodotti che si trovano sul mercato, sempre più omogenei tra loro”.
Questi vini vengono chiamati “piccole Doc del Piemonte”, piccole non certo per particolari caratteristiche, ma per il fatto di essere a “tiratura limitata”, gemme che nascono da terreni vitati dalle superfici ridotte.
La DOCG Gattinara, per esempio, può contare meno di 95 ettari di vigneto, che corrispondono a 4600 ettolitri di vini, il Ghemme DOCG non arriva a 70 ettari e a 3000 ettolitri, il Boca DOC cresce su 9,5 ettari, il Bramaterra su 28 ettari, il Fara su 19, il Lessona su 6,5 e su 13 ettari il Sizzano.
Il territorio e il microclima influenzano positivamente la viticoltura dell’Alto Piemonte: il vicino Monte Rosa, con i suoi 4600 m di altezza, garantisce oscillazioni termiche notevoli.
Il Lago Maggiore e il Lago di Viverone stabilizzano il clima durante l’anno e l’esposizione a sud favorisce la maturazione dell’uva. Sedimenti dei ghiacciai alpini, terreni alluvionali, sassi e argilla caratterizzano la produzione vitivinicola dell’Alto Piemonte.
Alfredo Zavanone