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I parlamentari discutono delle nostre leccornie

La buona cucina italiana ha i suoi estimatori anche alla Camera e i deputati, di fronte all'obiettivo di tutelare le ricchezze gastronomiche del 'Bel Paese' sono capaci anche di dimenticare le divisioni politiche. Sono sette le proposte di legge presentate dai parlamentari-buongustai di maggioranza e opposizione nella commissione Agricoltura di Montecitorio.
Le proposte di legge delineano la cartina geografica dei gusti e dei sapori della nostra cucina.
Si parte dai primi piatti: qualcuno , per perorare la causa della specialita' regionale di casa propria, non esita a ricorrere al dialetto. ''S'at vo' far di bon tortei ti po' far coi salamei…'': la ricetta del tortello di zucca e' scritta in puro mantovano nella proposta presentata da Ruggero Ruggeri, della Margherita. Richiama l'attenzione su uno dei simboli di Mantova, il tortello di zucca appunto. Un piatto popolare perche' a base di zucca ma, al tempo stesso, leccornia per i palati fini amanti di ingredienti sofisticati come la mostarda, gli amaretti e il formaggio grana. Si chiede che il tortello sia tutelato: l'ideale sarebbe creare un distretto di ristorazione.
In sostanza, un percorso di ''cucine locali'', osterie e ristoranti dove poter gustare il tortello doc, attrazione per i palati e i turisti in genere.
Sulla tavola non puo' certo mancare il pane, ma non di grano qualunque. Solo ''tradizionale, nazionale e di alta qualita', e per chi invece preferisce il cosidetto 'pane di una volta', nessun problema, ci pensa Antonio Rotundo deputato dei Ds, unica firma di una Pdl volta ad identificare le tecniche tradizionali per la realizzazione del vero pane.
In pratica vengono proposti controlli su farine e metodi di cottura. Stesso argomento per la proposta di legge di Massimo Polledri, deputato della Lega, il cui obiettivo e ' identificare alcune tipologie di pane come ''prodotti ricercati''.
Nello specifico la proposta si concentra sulla creazione del ''pane nazionale di alta qualita''': un fregio, se la proposta diventera' legge, di cui potranno godere solo i prodotti che avranno un processo di produzione con standard molto elevati. Certo, se di tradizione si parla, l'italiano buongustaio non disdegnera' di accompagnare il pane di ''alta qualita' '' con la ventricina, altro prodotto in cerca delle glorie di solito riservate ai piatti elaborati. Il nome suonera' familiare agli amanti degli insaccati, ma se qualcuno dovesse ignorare cosa sia puo' rivolgersi ad Arnaldo Mariotti, deputato dei Ds che al ''salame abruzzese condito con peperoncino essiccato al sole e rosmarino'' ha dedicato un'intera proposta di legge, in cui ne chiede la tutela tramite la creazione di un distretto gastronomico per salvaguardare uno degli alimenti che ''esiste sulle tavole italiane dal 1700''.
Un capitolo a parte merita invece la battaglia di Antonio Rositani parlamentare di Alleanza Nazionale, fautore di un'iniziativa sulla ''salvaguardia e la tutela del tartufo''.
L'obiettivo e' ambizioso : mettere la parola fine all'invasione del mercato di tuberi, simili al tartufo bianco, importati da Cina e Africa. Insomma, gli amanti di uno dei classici prodotti alimentari d'elite (sia esso 'Bianchetto', 'Scorzone'' o il piu' celebre ''Bianco di Alba') potranno acquistare l'oggetto dei loro desideri in tutta tranquillita': se la proposta diventera' legge il tartufo dovra' riportare obbligatoriamente
''l'indicazione del luogo di origine o provenienza''.
In caso di violazione, si prevedono sanzioni pecuniarie, fino alla sospensione della licenza di vendita. Ma alla Camera non si pensa solo al pane e al companatico: anche il vino italiano, secondo i deputati, deve ricevere la giusta tutela. Non poteva mancare infatti una proposta di legge (l'iniziativa l'ha avuta Giorgio Galvagno di Forza Italia) che valorizzasse ''le terre italiane del vino'' come espressione del made in Italy.
Quello che si vuole ottenere e' la nascita di ''una stretta alleanza, un gioco di squadra tra governo,regioni enti locali perche' l'economia del vino e' come la Ferrari, simbolo dell'Italia nel mondo''.
Un pranzo che si rispetti non puo' dimenticare tra le sue portate la frutta :il menu' della Camera si conclude con il ''limone verdello di Acireale'', protagonista della proposta di legge firmata da Basilio Catanoso deputato di Alleanza Nazionale. ''Spero entro la fine della legislatura la proposta diventi legge – spiega l'esponente di An – sarebbe la speranza per gli agricoltori, non solo siciliani, di poter usufruire dei fondi stanziati dell'Unione Europea e proseguire cosi' una tradizione che altrimenti dovra' essere abbandonata''.

Ansanews