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Ebola, trasmissione possibile con carne selvatica morta

Efsa sollecitata da Commissione

EFSA ha appena ricevuto un mandato dalla Commissione Europea, per verificare se carne introdotta illegalmente in Europa da africani residenti nella UE-possa costituire un potenziale vettore di Ebola o altre malattie.

Nello specifico, si fa riferimento a carne cosiddetta selvatica, anche in forma di carogne e rinvenuta nella foresta (“bushmeat”), -come pipistrelli, scimmie o gorilla-, che è considerata una prelibatezza e che viene importata in modo clandestino (in base alla letteratura, nel solo 2010 sono state introdotte tramite l’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi circa 270 tonnellate di questi tipi di carne).

Efsa si è consultata a Brussels con i produttori (tra cui Coldiretti) in tal senso, entro il gruppo Rischi Emergenti (Efsa- Stacg-ER) per verificare eventuali ulteriori informazioni disponibili.

Il virus Ebola si è diffuso inizialmente nell’uomo proprio tramite il contatto con carcasse di animali infetti o con i loro fluidi: e solo in un secondo momento è avvenuta la trasmissione da uomo a uomo.

In base ai dati EU TRACES, non dovrebbero essere stati comunque importati animali vivi.

Allo stato attuale delle cose, occorre allora verificare il livello di rischio posto da carne o sottoprodotti animali importati illegalmente in Europa. Già la Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la cottura completa di carcasse e sangue di pipistrelli della frutta, riconoscendo in tali mammiferi un vettore di diversi rischi (inclusa la rabbia, l’Hendra virus, il Nipah virus, nonché coronavirus e SARS).
n base ad un primo parere di Aprile 2014 dell’European Center for Disease Control (ECDC) il rischio di contagio di Ebola tramite carne infetta è considerato basso, anche se vi sono numerosi fattori di incertezza che rendono problematica tale stima.

Tramite il proprio Panel BIOHAZ, Efsa finalizzerà un’opinione entro la fine di ottobre, di cui si rimane in attesa.