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Due terzi dei prodotti alimentari italiani esportati hanno come destinazione l’Europa

I due terzi dell’export dei prodotti alimentari italiani viene destinato verso l’Europa a 25 dove Germania, Francia e Regno Unito rappresentano di gran lunga i principali mercati di sbocco.
E’ quanto è emerso dall’analisi Focus Agrifood, presentata al Salone internazionale del prodotto agroalimentare di qualità che si è aperto a Verona, che evidenzia una forte crescita in mercati emergenti come India e Russia.
I restanti 22 paesi dell’Unione Europea, tutti insieme, assorbono ancora soltanto una quota minoritaria (36,5%) delle produzioni alimentari collocate dal nostro Paese all’interno dello spazio economico europeo mentre al di fuori dell’Unione Europea a 25, l’export agroalimentare complessivo dell’Italia è appena pari ad un terzo del totale.
La ripartizione dei dati per destinazione – rileva Focus Agrifood – mette in luce il peso ancora complessivamente contenuto di alcuni paesi orientali emergenti quali sbocco delle produzioni agro – alimentari nazionali: Russia, Cina ed India incidono solo per il 4,4% sull’export complessivo che si dirige fuori dell’U.e.
Tuttavia, la loro importanza per l’export alimentare di largo consumo è in aumento con l’India che cresce del 68%, la Russia del 18% e la Cina del 7,5%. E questo mentre in termini generali, nel comparto agroalimentare i rapporti di forza tra l’Italia ed il resto del Mondo nel periodo gennaio – novembre 2004 mostrano una sostanziale stabilità con le esportazioni che si attestano sui 17,5 miliardi di euro, cioè lo 0,5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo valore – ricavato dall'indagine Focus Agrifood – è il risultato di una dinamica contrapposta tra le diverse categorie merceologiche di prodotti che compongono la bilancia agroalimentare. In dettaglio, si registra una contrazione dell’export delle produzioni agricole di base del 9,7% a valore. In crescita invece, sia le produzioni alimentari di largo consumo, con un incremento del 3,2% che quelle “no food” (tabacco ed alimenti per animali) che, a loro volta crescono del 12,2% su base annua.

Focus Agrifood