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Deve divenire obbligatoria un’etichetta chiara per tutti i prodotti alimentari

È necessario estendere a tutti i prodotti alimentari l'obbligo di indicare in etichetta il luogo di coltivazione o allevamento dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti per impedire che emergenze sanitarie anche causate da episodi criminali di avvelenamento e contraffazione si traducano in gravi rischi per la salute dei cittadini. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'arresto dell'industriale Francesco Casillo, in relazione alla presunta importazione di grano di provenienza canadese contaminato da ocratossina, una sostanza nociva e cancerogena, sequestrato su una nave proveniente dalla Grecia e battente bandiera di Hong Kong.Per combattere le contraffazioni e per garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli ai consumatori, di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono, è necessario che l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza sia esteso a tutti gli alimenti, dal grano al pane e alla pasta, dalla carne di maiale all'extravergine di oliva, colmando i ritardi e le contraddizioni presenti nella normativa dell'Unione Europea dove la Commissione ha recentemente dato il via libera alla proposta di regolamento sull'etichettatura obbligatoria dei prodotti industriali extra Ue ma si oppone incredibilmente all'obbligo di etichetta di provenienza per i polli venduti in Italia, introdotta dall'ordinanza del Ministero del Salute per fronteggiare l'emergenza influenza aviaria. Si tratta di una evidente contraddizione che va colmata completando il percorso iniziato dopo la crisi mucca pazza nel 2002 quando è stata introdotta per la prima volta in Europa l'etichettatura di origine della carne bovina che si è unita all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova e all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto e per ultimo dal 7 giugno scorso dall'obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco. Ma se la carta di identità è ormai una realtà per oltre il 50% della spesa, molto resta ancora da fare e – rileva la Coldiretti – l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, la pasta, le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta. L'Italia si trova peraltro avvantaggiata in questo percorso grazie all'approvazione della legge n.204/04 sull'etichettatura d'origine obbligatoria di tutti gli alimenti ottenuta con il sostegno di un milione di firme raccolte dalla Coldiretti. Secondo una indagine Coldiretti-Ispo otto italiani su dieci considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben due italiani su tre sono d'accordo sul fatto che "se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più".

Fonte: Coldiretti