Degustazioni guidate al Salone del Vino di Torino

Venerdì 28 ottobre, nell’ambito della V edizione del Salone del Vino, l’Enoteca Regionale “Colline del Moscato” organizza la degustazione guidata “Due grandi sapori del Piemonte si incontrano: Moscato d’Asti Passito e formaggio Verzin”.
L’incontro, che inizierà alle ore 15.00 si svolgerà presso la sala degustazioni dell’area istituzionale della Regione Piemonte (padiglione 4 stand I 26) e offrirà l’occasione per presentare a un pubblico di esperi ma anche di enoappassionati due grandi sapori del Piemonte: il Moscato Passito e il formaggio Verzin della ditta Occelli, un gustoso erborinato ottenuto da latte vaccino di montagna crudo.
“Abbiamo deciso di riproporre l’abbinamento Moscato d’Asti Passito e formaggio Verzin – dichiara Giuseppe Artuffo, Presidente dell’Enoteca Regionale “Colline del Moscato” – memori del successo della scorsa edizione. Il nostro obiettivo è quello di sdoganare il Moscato dal consueto abbinamento con i dolci e di dimostrare come si accompagni bene anche con sapori più forti e raffinati”.
Sempre nell’ambito del Salone del Vino, l’Enoteca Regionale “Colline del Moscato” sarà protagonista di un altro appuntamento domenica 30 ottobre alle ore 10.30 quando si svolgerà il convegno “L’Enoteca Regionale Colline del Moscato presenta l’Associazione dei Comuni del Moscato e la promozione del territorio”.
Durante l’incontro, al quale prenderanno parte Giuseppe Artuffo, Presidente dell’Enoteca Regionale “Colline del Moscato” e Aureliano Galeazzo, Presidente dell’Associazione Comuni del Moscato, verranno illustrati i progetti di promozione e valorizzazione del territorio messi a punto dalle due strutture.
“Abbiamo scelto il Salone del Vino – commenta Artuffo – perché ci sembrava la vetrina migliore per presentare l’azione sinergica di queste due strutture nate con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il territorio. L’Associazione dei comuni del Moscato riunisce i 52 comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo in cui è consentita la produzione delle uve bianche Moscato ed è nata con l’intento di contribuire all’affermazione commerciale di prodotti così qualificati come l’Asti e il Moscato d’Asti”.

venerdì 28 ottobre protagonisti, nello spazio istituzionale della Regione Piemonte (padiglione 4 stand I 26), saranno il Roero e il Roero Arneis che da poco hanno ottenuto il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Si inizia giovedì 27 ottobre alle ore 15.00 con il convegno “Roero e Roero Arneis: dalla Doc alla Docg” al quale parteciperanno Mino Taricco, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte; Giovanni Minetti, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Roero e Vini d’Alba e Luciano Bertello, Presidente dell’Enoteca Regionale del Roero.

L’incontro, organizzato dall’Enoteca Regionale del Roero, sarà l’occasione per fare il punto sulle prospettive di mercato di questo prodotto che, con il riconoscimento della Docg, completa il quadro dei vini docg prodotti con il vitigno Nebbiolo (con la tolleranza fino al 5% di uve Arneis) nel territorio viticolo dell’albese.
L’assegnazione della docg premia quindi il Nebbiolo, uno dei vitigni autoctoni più rappresentativi del Piemonte, che essendo la base di 5 docg differenti, dimostra come l’eterogeneità del territorio possa dare vita a vini con personalità forti e complesse nonostante derivino dallo stesso vitigno.

Venerdì 28 ottobre alle ore 16.00 si svolgerà una degustazione guidata di Roero e Roero Arneis.
Durante tale appuntamento, sempre organizzato dall’Enoteca Regionale del Roero, saranno messe in degustazione le etichette istituzionali di Roero 2003 e di Roero Arneis 2004.
“Il riconoscimento della docg – commenta Luciano Bertello, Presidente dell’Enoteca Regionale del Roero – è prima di tutto un premio alla qualità del prodotto e all’impegno profuso dal territorio nel suo complesso, partendo dalla vigna per arrivare alla cantina, al produttore e al consumatore.
Questo riconoscimento – continua Bertello – lo aspettavamo da molto tempo e deve essere un punto di partenza e non un punto di arrivo, uno stimolo a riflettere sulle prospettive collegate alla nuova realtà del mercato viticolo e un incentivo a continuare il proficuo lavoro di valorizzazione e promozione del vino piemontese”.
Con la dizione Denominazione d’Origine Controllata e Garantita (DOCG) si fa riferimento a vini che prevedono una disciplina viticola ed enologica di norma più restrittiva rispetto a quelle stabilite per le DOC e che si sottopongono a un ulteriore controllo qualitativo, con la conseguente obbligatorietà di portare uno speciale sigillo in filigrana.
Il sigillo di garanzia, stampato dall'Istituto Poligrafico dello Stato, e rilasciato dalla Camera di Commercio o dal Consorzio di Tutela autorizzato, è giustapposto a chiusura della bottiglia.