Notizie

Dall’etichetta sapremo tutto sul pollo che acquistiamo

Il pollo bio viaggia sul… telefonino. E parla. La tecnologia avanza e ora nel supermercato, passando davanti al banco del pollo biologico, potrà capitare di ricevere, via bluetooth e direttamente sul cellulare, ma anche sull’iPhone o sull’iPod, un messaggio con le caratteristiche del prodotto. Una vera e propria etichetta multimediale frutto della nuova tecnologia messa a punto dal Cra-Pcm, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e il Centro di ricerca per la produzione delle carni e il miglioramento genetico, nell’ambito dei fondi stanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per la zootecnia biologica. Obiettivo del progetto, che sarà presentato ufficialmente al Sana, il Salone internazionale del naturale a Bologna (dal 10 al 13 sttembre), è quello di valorizzare la qualità del biologico su tutti i prodotti. L’iniziativa piace alla Coldiretti, secondo cui “E’ un contributo alla trasparenza dell’informazione che avvantaggia imprenditori agricoli e consumatori”, mentre le associazioni dei consumatori, Adusbef e Codacons, sono più caute.
“E’ l’applicazione pratica di un progetto tecnologico – sottolinea Riccardo Deserti del Mipaaf – che valorizza tutta la filiera del bio, rendendola più competitiva sul mercato, informando il consumatore”. Il debutto delle etichette multimediali avverrà nei prodotti avicoli perché, come spiega il ricercatore del Cra Sergio Gigli, “nel frigo dei supermercati non vengono messe in evidenza le sostanziali differenze che ci sono tra un ibrido industriale e un pollo di razza a lento accrescimento, magari biologico. Il fatto è, che mentre il concetto di frutta e verdura bio è stato ormai acquisito dal pubblico, nella carne ma anche in tanti altri prodotti, questa differenza non viene percepita”.
Le informazioni comunicate al consumatore dall’etichetta multimediale del pollo bio, con immagini e sonoro, riguardano non solo la parte scientifica, ma anche la filiera produttiva, le condizioni di allevamento, le caratteristiche organolettiche, le analisi chimiche, il tutto con uno stile narrativo semplice e discorsivo. Il consumatore più richiedere le informazioni o ad uno specifico numero di telefono o può essere sollecitato a chiedere informazioni attraverso un messaggio bluetooth. Ma l’etichetta è anche ottica e quindi, se fotografata dal telefono, attiva direttamente il testo che può essere scaricato e consultato anche a casa.
La Coldiretti ricorda che l’Italia è leader nella produzione bio in Europa con quasi 50.000 aziende su oltre 1 milione di ettari, tra cui il pollame allevato con metodo bio comprende oltre 1,3 milioni di animali. Secondo il presidente dell’Adusbef Elio Lannutti, “Ben venga il progetto a patto che oltre alle informazioni scientifiche di rito, vengano riportati anche i prezzi e la loro formazione. Non vorremmo che questa iniziativa, benvenuta come tutto ciò che va nella direzione della genuinità dei prodotti italiani di qualità, vada a vantaggio solo di alcuni consumatori e non di tutti”. Più perplesso il Codacons: il presidente Carlo Rienzi avrebbe preferito che “I fondi per questo progetto fossero stati spesi in controlli effettuati dai Nas nei campi, perché alla fine il rischio è sempre quello che occorrano i controllori delle etichette”.

Fonte: Winenews