Da una tossina dell’intestino la cura per l’Alzheimer
Una ricerca tutta italiana ha scoperto una relazione fra un batterio prodotto dall’intestino e una delle malattia neurodegenerative più importanti della nostra epoca, l’Alzheimer.
La ricerca p stata pubblicata sulla rivista PlosOne.
Batteri di E. Coli al microscopio elettronico.
Si tratta di una tossina prodotta nell’intestino dal batterio Escherichia Coli. Nell’esperimento, dosi di questa tossina sono state somministrate a modelli murini facendo regredire l’infiammazione caratteristica del morbo di Alzheimer.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità con quelli del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie e del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna.
La tossina si chiama CNF1 e interagisce con la formazione delle placche di beta-amiloide che soffocano i neuroni, danneggiando la trasmissione nervosa.
I sintomi tipici dell’Alzheimer, quelli che riguardano la memoria e l’elaborazione delle emozioni son migliorati.
Secondo i ricercatori la proteina agirebbe sui mitocondri delle cellule cerebrali: “Nel corso delle nostre ricerche – ha detto Carla Fiorentini, coordinatrice del gruppo dell’Iss – avevamo già evidenziato come il CNF1 possa stimolare la plasticità cerebrale e combattere i deficit cognitivi e di coordinazione in un modello murino per la Sindrome di Rett, malattia rara del neurosviluppo”.
La scoperta potrebbe essere utile anche nella ricerca per la Sclerosi Multipla e il Parkinson.