Da un progetto Ue più aiuto ai coltivatori biologici
Alcuni ricercatori olandesi hanno scoperto che l´incidenza della ticchiolatura del melo, una grave malattia che attacca la pianta, si potrebbe ridurre drasticamente trattando i frutteti con la borlanda, un prodotto di scarto dell´industria zuccheriera.
Si tratta dell´ultima scoperta, in ordine di tempo, del programma Repco (Replacement of Copper in Organic Production of Grapevine and Apple in Europe), un progetto finanziato dall´Ue che ha lo scopo di individuare alternative sostenibili all´uso del rame per la produzione biologica di mele e uva. Sempre nell´ambito del progetto, nel 2006 si era riscontrata l´efficacia dell´estratto di yucca nella prevenzione e nel trattamento della stessa malattia.
I ricercatori hanno osservato che l´applicazione della borlanda ai frutteti in dosi di 2-400 litri per ettaro riduce del 95% la formazione delle spore del fungo; la sostanza, inoltre, stimola il degrado delle foglie in inverno, fattore importante dal momento che in questa stagione il fungo diffonde le spore nella lettiera fogliare.
Le scoperte emerse nell´ambito del progetto rappresentano un traguardo importante per i coltivatori europei di mele, ora che si sta progressivamente eliminando l´uso del rame nel trattamento della ticchiolatura a causa del suo impatto ambientale negativo. Se non trattate, le piante colpite dal fungo sviluppano nelle foglie e nei frutti una maculatura scura e di aspetto sgradevole: le mele colpite risultano difficili da commercializzare e le foglie danneggiate riducono la vitalità dell´albero.
Nei paesi in cui l´impiego del rame è già stato vietato gli agricoltori biologici stanno subendo pesanti perdite economiche a causa della malattia.
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