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Chi ha paura del TTIP? Se ne discute a Cremona

Gli esiti verranno presentati giovedì 27 ottobre 2016 alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona

Un'indagine demoscopica effettuata dal prof. Renato Mannheimer della società Eumetra Monterosa fotografa il sentiment delle aziende agricole nei confronti del TTIP – Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti: gli esiti saranno presentati giovedì 27 ottobre alle 14.30 a CremonaFiere nel contesto delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, il più importante appuntamento italiano per il settore e uno dei primi tre a livello mondiale, recentemente riconosciuto dal Ministero dello Sviluppo Economico come “ambasciatore” del Made in Italy nel mondo. L'incontro, intitolato “Chi ha paura del TTIP?”, è organizzato da CremonaFiere e Libera Associazione Agricoltori in collaborazione con la società di risk management Schult’z.

Spiega il prof. Mannheimer: “Sulla base di un precedente sondaggio, condotto nei mesi scorsi su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne che usa Internet, risulta un forte scetticismo nei confronti del TTIP, legato in particolare alla scarsa conoscenza dei contenuti del trattato e delle sue implicazioni. Ora abbiamo concentrato l'attenzione sulle realtà agricole e zootecniche, chiamando in causa un altissimo numero di operatori del settore agroalimentare a tre livelli: agricoltori, cooperative di trasformazione e industrie agroalimentari. I dati raccolti, attualmente in fase di elaborazione, spiegheranno chiaramente qual è oggi l'atteggiamento del mondo dell'agricoltura rispetto alle potenzialità di business legate al TTIP”.

La trattativa per il TTIP tra Europa e Stati Uniti, in corso da almeno tre anni, sta vivendo una fase di stallo in parte per ragioni di natura politica (collegate alle imminenti elezioni del presidente degli USA) e in parte per effetto della manifesta ostilità di alcune nazioni europee, quali Germania e Francia. In realtà il TTIP contempla un complesso di regole e norme da cui l'agricoltura italiana potrebbe trarre grande vantaggio. Questo perché il “made in Italy” agroalimentare è largamente apprezzato negli Stati Uniti, ma soffre oggi della mancanza di regole che siano in grado di favorire le esportazioni dal BelPaese verso gli States. Una lacuna che, al contrario, incentiva la crescita progressiva del cosiddetto "italian sounding".

All'appuntamento di giovedì 27 alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona prenderanno parte esperti della materia e di questioni internazionali come il dott. Simone Crolla della Camera di Commercio Americana in Italia e il dott. Fabrizio Spada dell’ufficio di Rappresentanza dell'Unione Europea a Milano. Le conclusioni saranno affidate al presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

Riccardo Maruti
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