Cereali, Ungheria blocca le esportazioni di grano e cereali
Federalimentare lancia l’allarme: la decisione è inammissibile, così a rischio anche gli approvvigionamenti. Centinaio convoca per il 10 marzo un tavolo sul grano.
“Quella che nei giorni scorsi sembrava essere una notizia priva di fondamento appare oggi invece come una notizia certa che si aggiunge a un quadro già nero per l’industria alimentare” dice Vacondio, presidente di Federalimentare, a proposito della decisione del governo ungherese di bandire tutte le esportazioni di grano e cereali con effetto immediato a causa degli aumenti dei prezzi causati dall”invasione russa dell’Ucraina.
“Come Federalimentare stiamo chiedendo immediatamente e in modo formale che il governo italiano intervenga presso l’Unione Europea affinché venga rispettato il principio della libera circolazione delle merci, dato che quello che sta facendo l’Ungheria è contro tale principio“, continua il presidente.
“Il problema, a questo punto – dice Vacondio – non sarebbe solo quello di un aumento dei prezzi, ma inizierebbe ad apparire lo spettro di una reale difficoltà di approvvigionamento per il nostro paese di materie prime come il grano, il mais e il girasole con conseguenze drammatiche per le rispettive filiere“. La decisione del governo ungherese, infatti, segue il blocco della logistica marittima in partenza dal mar Nero – “Due eventi che ridisegnano in peggio la situazione” conclude Vacondio.
Per fare fronte a questa situazione il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, il sen. Gian Marco Centinaio, ha convocato giovedì prossimo 10 marzo un tavolo sul grano.
“Un’iniziativa necessaria nell’attuale contesto internazionale per confrontarsi con la filiera, che già prima dell’inizio del conflitto era in difficoltà a causa di preesistenti criticità, come l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia“, evidenzia il sottosegretario Centinaio.
“In questo quadro già molto difficile, è di queste ore la notizia che l’Ungheria, stato membro dell’Ue, ha vietato tutte le esportazioni di cereali con effetto immediato a causa dell’aumento dei prezzi causato dall’invasione russa in Ucraina. Una decisione unilaterale contraria al principio di libera circolazione delle merci. Chiediamo al premier Draghi di intervenire immediatamente a livello europeo per evitare che si verifichi una crisi alimentare globale che ci riporterebbe a tempi che pensavamo di non dover più rivivere. Oltre a un’impennata dei prezzi, senza iniziative tempestive si rischia una reale difficoltà di approvvigionamento di materie prime fondamentali”, conclude Centinaio.
Fonte: Ruminantia