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Carlo Petrini chiude il Congresso internazionale di Slow Food in Messico

India, Kenya e Stati Uniti nella presidenza internazionale di Slow Food
Si chiude il Congresso in Messico con il lancio di una grande rete mondiale di giovani, studenti e contadini

Chiude col botto il V Congresso Internazionale di Slow Food, con le parole del suo leader storico, Carlo Petrini.
Due le principali novità, che interesseranno l’associazione fondata nel 1986 e il suo progetto più recente, Terra Madre, che giungerà nell’ottobre 2008 alla terza edizione.
«Non si può sempre commuoversi quando parlano i giovani, rivendicare pari opportunità per le donne, affermare la centralità del mondo contadino nella nostra associazione, e poi non fare seguire queste dichiarazioni d’intenti ai fatti» ha dichiarato Petrini «ed è giusto che anche il bastone del comando passi a forze fresche, che portino nuova linfa vitale, che rappresentino l’evoluzione della politica di Slow Food nei prossimi anni. Spazio, dunque, ai nuovi tre vicepresidenti: la confermata Alice Waters, di Slow Food Usa, l’attivista indiana Vandana Shiva e John Kariuki Mwangi, studente keniota dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, la scelta più applaudita dalla platea dei delegati. «Saranno quattro anni fantastici: divertenti, interessanti, pieni di progetti nuovi che realizzeremo, come diretta conseguenza dell’evoluzione di Slow Food e del suo recente sviluppo in aree come il Sud America, l’Africa e il Continente Asiatico. «Anche qui, in Messico, il bastone del comando deve passare a quel mondo di cui ci riempiamo spesso la bocca, senza lasciargli però la possibilità di decidere, uscendo da quella concezione che ha come baricentro l’Occidente anche quando ci si muove a fin di bene» ha continuato il Presidente, che poi ha nominato Alma Rosa Garces della comunità del cibo di Villahermosa in Tabasco come elemento cardine della direzione nazionale messicana.
La seconda grossa novità riguarda Terra Madre, il meeting delle Comunità del Cibo che si tiene ogni due anni a Torino. «Abbiamo messo in rete i contadini nella prima edizione, poi abbiamo aggiunto le Università e i cuochi nella seconda, il prossimo anno sarà la volta del più grande festival folk mai organizzato, perché inviteremo anche i musicisti delle Comunità, e li faremo suonare in tutto il Piemonte». Ma non solo, «parallelamente a Terra Madre si terrà anche un grande meeting di giovani, universitari e contadini, del nord e del sud del mondo».

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