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Cantine e Agriturismi laziali, modello per i russi

Prima c’è stata la parte ufficiale che ha avuto come teatro Interdrinks, la più importante fiera sulle bevande alcoliche che si svolge a Mosca. Dove si è parlato di lotta alla contraffazione e di accordi internazionali, di controlli doganali e scambi commerciali.
Una serie di incontri che ha visto in prima linea Federico d’Errico, Segretario della Promex (Società per l’Internazionalizzazione partecipata da Regione Lazio e Fiera di Roma e che opera per conto della Camera di Commercio di Roma) e Paragulg’ov O.D., Presidente della SUAR (Associazione degli Importatori e Distributori di Vino e Alcolici della Federazione Russa).

Grandi apprezzamento sia per l’intervento dell’Onorevole Giovanni Kessler, Alto Commissario per la lotta alla contraffazione del Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha parlato della fondamentale importanza della lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari, che per la relazione svolta da Giuseppe Ambrosio, Capo Dipartimento delle Politiche di Sviluppo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, abile nel descrivere i profili del Sistema Vino Italiano.

Ma grande applausi hanno ricevuto anche gli imprenditori laziali che la Promex ha invitato nella capitale russa per raccontare le loro esperienze.

Leone Zandotti, dell’omonima cantina sita alle porte di Roma, ha illustrato, a un pubblico attento e competente, la fondamentale importanza della ricerca della qualità nel comparto vitivinicolo.

“Sono già diversi anni che, per conto della Promex – ha raccontato Zandotti – vengo in Russia per spingere i miei colleghi produttori a investire nel loro patrimonio enoico allo scopo di migliorare la qualità delle etichette russe. Si intravedono i primi risultati e certo fa piacere notare come da queste parti le aziende italiane, e quelle laziali in particolari, siano viste ormai come un preciso punto di riferimento”.

Dell’inscindibile nesso tra vino e territorio ha invece parlato Paola Di Mauro, grande signora del vino italiano, proprietaria dell’Azienda Colle Picchioni, accolta a Mosca con grande rispetto e ascoltata con la doverosa attenzione che si deve a chi ha maturato una lunghissima esperienza, ricevendo premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

“La forza del vino italiano – ha puntualizzato la signora Di Mauro – risiede, oltre che nell’alta qualità media delle etichette proposte, nel fatto che queste siano spesso espressione del territorio di appartenenza. Vino, cultura, cucina, arte… tutto questo rappresenta il fondamentale biglietto da visita che un territorio presenta al pubblico”.

Ma una vera e propria ovazione h ricevuto Mario Pusceddu, proprietario dell’Agriturismo Valle del Marta. Pusceddu ha raccontato la sua esperienza di imprenditore che, partito con il solo aiuto di suo fratello e con una piccola realtà, nel giro di pochi anni ha creato un centro con tre ristoranti, piscine, zona benessere e che accoglie decine di migliaia di visitatori l’anno. Un agriturismo citato dalle migliori guide e che ormai rappresenta un punto fermo nel tessuto sociale della zona di Tarquinia. Per i Russi, che stanno cercando di convincere le nuove generazioni a non abbandonare le campagne, trasferendosi nelle città dove disoccupazione e alcolismo rappresentano delle vere e proprie piaghe, le parole dell’imprenditore laziale sono suonate come un importante incoraggiamento.

“E per me – ha sottolineato Pusceddu – tornare qui e vedere che le mie lezioni di questi anni hanno convinto alcuni ragazzi a costruire degli agriturismo già funzionanti, è motivo di orgoglio e di commozione. Specie la regione del Kuban, nella Russia meridionale, ha tutte le carte in regola per diventare un territorio perfetto per la costruzione di agriturismi destinati al successo”.

Un’importante operazione, quella condotta in Russia dalla Promex, che il duplice scopo di esportare il nostro know how nel comparto vitivinicolo e in quello dedicato agli agriturismo ma che, al tempo stesso, apre un importantissimo mercato alle imprese italiane.

“In effetti la nostra collaborazione ha posto in primo piano anche la produzione vitivinicola italiana, con particolare riferimento a quella laziale – ha concluso d’Errico – Le nostre etichette, infatti, vengono sempre più apprezzate dai Russi e la distribuzione sta conoscendo un momento di grandissima espansione. In questo modo, aiutando le autorità russe stiamo anche aiutando le nostre Aziende a crescere su un mercato di notevolissimo interesse. E lo stesso discorso vale per coloro che operano nel settore degli agriturismi”.

Stefano Carboni
MG Logos di DACAR 2005 srl