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Cambia il sapore ma il nome è sempre Prosek e troppo simile al nostro Prosecco

“E’ evidente che il prosecco è una Dop italiana e non possiamo accettare che venga messa a rischio da una piccola produzione in un altro paese”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli intervistato stamattina a Uno Mattina.

Secondo il ministro “l’eventuale autorizzazione all’uso del Prosek croato sarebbe una istituzionalizzazione dell’italian sounding” e ha annunciato che sta già lavorando con il sottosegretario Centinaio che ha la delega alla sotto filiera vinicola “su un tavolo tecnico che dia le risposte in modo giusto, motivandole in modo concreto”.

“Non credo serva sottolineare – ha aggiunto Patuanelli – quanto sia grande, forte e importante la produzione di prosecco per il nostro sistema agroalimentare. È la prima Dop vitivinicola italiana ed è 5 volte più grande della seconda Dop, quindi è evidente che c’è un settore che vive con il prosecco e che rappresenta il nostro Paese nel mondo” dove “abbiamo una grande percentuale di esportazione”. Ora, ha spiegato il ministro delle Politiche agricole “entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’assenso della Commissione alla richiesta (al momento è stata autorizzata solamente la domanda) faremo opposizione in modo adeguato, compatto, facendo squadra” sia all’interno del ministero sia dal punto di vista politico.

“Il sottosegretario Centinaio che ha la delega alla sotto filiera vinicola sta già lavorando con me su un tavolo tecnico che dia le risposte in modo giusto, motivandole in modo concreto. Non sarà una grande fatica perché è evidente che il prosecco è una Dop italiana e non possiamo accettare che venga messa a rischio da una piccola produzione in un altro paese”, ha ribadito Patuanelli sottolineando che l’ok di Bruxelles ha dato il via libera al processo autorizzativo che ha poi tutta la fase di verifiche e valutazione. “La commissione ha detto: ‘Sì, si può fare la domanda, adesso la valutiamo’. La valutazione nel merito deve ancora avvenire e questo vedrà la forte opposizione del nostro Paese. Non si può mettere in discussione che la produzione di prosecco sia italiana prevalentemente tra le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto ed è un valore per il nostro Paese”, ha concluso Patuanelli.

La novità è che c’è il via libera dell’Unione Europea che ha ritenuto ammissibile la domanda di protezione geografica del Prosek. Una conferma arrivata dal cuore dell’Europa che sta sollevando un polverone di polemiche e che sta facendo infuriare i produttori italiani di Prosecco. Il rischio, reale, è che all’estero si crei una notevole confusione fra l’originale, il prodotto veneto le cui uve crescono sulle colline trevigiane patrimonio Unesco, e il prodotto croato dal nome simile.

Ansanews