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Aperitivi esclusivi ispirati a film e racconti

Sono ideati da ingegnosi “bartender” e traggono la loro ispirazione da film che hanno fatto la storia del cinema come “Giulietta degli Spiriti’ di Federico Fellini del 1965 e “The Darwin Awards” di Finn Taylor del 2006. Ve li riveliamo ,in attesa che li possiate provare direttamente nei locali che li propongono.

Procuratevi gli ingredienti per realizzarli in famiglia, e trasformerete un anonimo pomeriggio in un felice hppyhour in questo tempo di domiciliazione forzata:

Drink: “Giulietta degli spiriti” – Bartender Valeria Bassetti, co- fondatrice e partner di Drink-It – da Torino

Ingredienti:
30 ml Amaro Formidabile
15 ml Fifty Pounds London Dry Gin
3 spoon sciroppo di amarena
Violette disidratate commestibili Flower Power

Bicchiere: coppa

PREPARAZIONE
Mescola gentilmente nel mixing glass gli ingredienti senza ghiaccio, aggiungi una scorza di limone biologico non trattato, abbondante ghiaccio e, con l’aiuto di un barspoon, raffredda tutti gli ingredienti per almeno la durata di un sospiro. Forse due. Versa, filtrando in una coppa, possibilmente sottile, raffreddandola prima e svuotandola dei ricordi. Ricopri la superficie del drink con un sottile e profumato strato di violette edibili Flower Power, prodotte da Sister’s Lab.

Ispirazione
“In assoluto il mio film di Fellini preferito! Cercando Giulietta, Susy, Valentina, Iris mi sono persa in quel che resta della Pineta di Fregene, alle volte casta, il più delle volte gioiosamente confusa. Moglie o amante? Santa o svergognata? Fellini racconta le donne senza giudicarle, amandole tutte, sognandole libere, e nella mia vita sono stata tutte le donne di Giulietta, in momenti diversi e molto spesso dietro il bancone, la mia personale casa sugli alberi. Dove poter essere me stessa, pur cambiando ogni notte. Il Fifty Pounds London Dry Gin è la fermezza e l’eleganza che ogni donna riscopre come doti innate ed esalta la naturale voluttuosità del romano Amaro Formidabile. Entrambi questi prodotti hanno un richiamo liberty e uno stile inconfondibile, il tappeto di viole Flower Power, che riveste il drink, è l’emblema del pensiero – quello di Giulietta – finalmente libera di essere se stessa. Il consiglio è di bere il drink sognando ad occhi aperti”.

Drink: “Burrows” – Bartender Antonio Masi, Capo bar del Tatabui bistrot e cocktail bar di Torino

Ingredienti:
5 cl Ramsbury Gin
3 cl OSCAR.697 Vermouth Rosso
1,5 cl Amaro Formidabile
1 spoon estratto di tamarindo Erba

Bicchiere: Rock basso

Preparazione:
Prepara il cocktail direttamente nel bicchiere: versa tutti gli ingredienti e miscela fino a far sciogliere l’estratto di tamarindo. Riempi di ghiaccio fino a colmare e gira il tutto con una “cucchietta”, attenti a non farvi male…

ISPIRAZIONE:
The Darwin Awards è un’originale commedia indie presentata al Sundance Film Festival che riporta come sottotitolo italiano ‘Suicidi accidentali per menti poco evolute’ e ha ispirato un drink a sua volta ispirato al nome del protagonista, interpretato da Joseph Fiennes. Michael Burrows è un criminologo maniaco del controllo, emofobico e ossessionato dai Darwin Awards, premio sarcastico che ogni anno viene attribuito alla persona morta nel modo più stupido e bizzarro. Un cliente difficile da soddisfare, anche perché, forse, anche astemio. Ma in un mondo dove esiste una persona che attacca un razzo alla propria auto, perchè non provare a far bere un astemio? E poi la bellissima Siri – Wynona Ryder – insofferente verso alcuni suoi comportamenti, sarà un’ottima spalla complice e renderà il lavoro più semplice… Il barman Antonio Masi ha immaginato questa coppia improbabile al bancone del bar. Protagonista del drink è il Ramsbury Gin, distribuito in Italia da Rinaldi1957, che rappresenta Burrows, inglese come Fiennes, mentre i due italiani Vermouth Rosso OSCAR.697 e Amaro Formidabile delineano il carattere di Siri, con il tamarindo a ritagliarsi la veste di ingrediente insolito, rappresentando le assurdità ‘reali’ che accadono nel film.

Drink: “Capperi e Pipa”

Bartender: Francesco Pinto, responsabile sala e bar del Caramella, Cucina – pizza & bere bene di Roma

Ingredienti:

50 ml Jim Beam bourbon
2 gocce Laphroaig 10yo whisky
15 gocce Worcestershire sauce
90 ml succo di pomodoro
3 gocce tabasco
15 ml acqua di fiori di cappero
10 ml succo di limone
10 ml succo di lime
Un pizzico di pepe
Un pizzico di sale Maldon

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: fiore di cappero

Preparazione:
Versa gli ingredienti in uno shaker, aggiungi ghiaccio fino a riempirlo, chiudi lo shaker e ‘massaggia’ il contenuto, disegnando un 8 in aria. La shakerata brusca rischia, infatti, di annacquare il succo di pomodoro. Versa il contenuto in un bicchiere basso, con un cubo unico di ghiaccio. Guarnisci con un fiore di cappero.

Ispirazione:
Il drink è stato creato per essere accompagnato da un piatto di vitello tonnato, in cui la carne è cotta a bassa temperatura, la salsa è a base di tonno e maionese e contiene anche fiori di cappero, oltre all’acqua di cottura. Un cocktail ‘americano’ e un piatto italiano, legati da un romanziere bevitore, sono la base di partenza da cui Francesco Pinto, bartender del Caramella, Cucina – pizza & bere bene, in Trastevere, a Roma, è partito per firmare il cocktail ‘Capperi e pipa’. Il barman, di origini salernitane e a Roma da 7 anni, ha tratto ispirazione da un cliente, che spesso chiedeva il vitello tonnato, ma senza bere nulla di alcolico, perché sosteneva che niente si potesse sposare adeguatamente. Notare che leggeva sempre un libro di Raymond Carver e che una sera nello specifico stava leggendo la poesia ‘La pipa’, è stata la scintilla dell’ispirazione. Di Carver si dice infatti che bevesse il classico drink Bloody Mary come un nutrimento, al posto del cibo. La verità è che probabilmente lo scrittore americano aveva un cattivo rapporto con l’alcol. Oggi la cultura del bere responsabile è diventata – per fortuna – un punto di riferimento, almeno nei locali di qualità e al Caramella la si sposa in toto. Quindi, Pinto ha proposto al cliente di accettare una sfida e assaggiare un drink in abbinamento e il pensiero è subito andato a un Bloody Mary, molto in voga in USA, ma in una variante con un bourbon americano, l’iconico Jim Beam del Kentucky, distribuito in Italia da Stock Spirits. L’acqua dei fiori di cappero sostituisce in parte il sale della ricetta classica e offre maggiore delicatezza. In aggiunta, un pizzico di Laphroaig, il whisky scozzese affumicato per eccellenza, per giocare coi sapori, rendendo più particolare il drink.

Testi di Carlo Dutto

Danila Orsi Tibaldeschi