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Anche in Inghilterra si chiede un’etichetta chiara per gli alimenti

Italia all'avanguardia in Europa per la trasparenza dell'informazione degli alimenti

Anche il leader dei conservatori britannici David Cameron ha chiesto una etichettatura piu' chiara per aiutare i consumatori a comprare secondo la provenienza, dopo l'accordo siglato il 13 novembre scorso dalla Coldiretti con la National Farmers Union (NFU), la principale organizzazione agricola del Regno Unito, per estendere a tutti gli alimenti l'obbligo di indicare la provenienza in etichetta.
Lo rende noto la Coldiretti nel commentare l'intervento dell'esponente politico alla conferenza sulla agricoltura di Oxford pubblicato dal "The times" nel quale sostiene con rammarico che “gli alimenti coltivati oltremare, ma trasformati in Gran Bretagna, vengono venduti come prodotti britannici”.
Si tratta dell'evidente dimostrazione che in Europa si sta facendo strada una maggiore consapevolezza sull'importanza di garantire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori e di combattere uno concorrenza sleale fondata sulla mancanza di trasparenza nell'informazione.
Per evitare il ripetersi di emergenze alimentari, difendere la salute dei cittadini e valorizzare il territorio è evidente dunque la necessità – precisa la Coldiretti – di accelerare il percorso già intrapreso a livello comunitario con l'estensione a tutti i prodotti alimentari dell'obbligo (già in vigore nella UE per carne bovina, uova, miele, ortofrutta fresca) di indicare nelle etichette l'origine della componente agricola impiegata. L'Italia può continuare a fare da battistrada in Europa difendendo e dando concreta applicazione ad una legislazione di avanguardia con la legge n.204/04 sull'etichettatura d'origine obbligatoria per tutti gli alimenti, ottenuta grazie alla raccolta di un milione di firme da parte della Coldiretti, associazioni dei consumatori ambientalisti ed esponenti della società civile.

Fonte: Coldiretti