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Alzheimer: l’Italia ha la percentuale più alta fra i paesi d’Europa

In Europa ci sono 6,4 milioni di malati di Alzheimer. Solo in Italia sono tra gli 820 e i 905mila: tra l'1.4 e l'1.5% della popolazione.
Le previsioni, come già annunciato da Lancet a fine 2005, sono che entro il 2050 queste cifre raddoppino.
Il quadro è tracciato dal "Rapporto demenza 2006", pubblicato da Alzheimer Europa e presentato di recente a Milano da Alzheimer Italia, federazione che riunisce 47 associazioni sparse sul territorio.
Si tratta di uno studio che ha coinvolto i 27 Paesi dell'Unione Europea più Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia.
La media europea di malati è più bassa di quella italiana: 1,14% e l'1.27%. Con percentuali simili all'Italia ci sono solo Spagna a Svezia, con un bassissimo 0.11% della Turchia. La malattia d'altronde è tipica delle popolazioni anziane.

Molto diverse anche le possibilità di accesso ai servizi, alle cure e al rimborso dei farmaci. Solo il 44 dei malati ottiene l'assistenza a domicilio e solo il 33% l'assistenza di sostegno. Il 66% delle famiglie è costretta a contribuire ai costi del ricovero e il 65% a quelli dell'assistenza domiciliare.

Un capitolo separato è dedicato ai care givers, condotta su mille carers in Germania, Francia, Polonia, Scozia e Spagna. La ricerca conferma che la stragrande maggioranza dei malati è curata in casa (86%) e che queste persone necessitano di un'assistenza impressionante: uno su cinque dei care givers intervistati ha detto di dedicare al famigliare malato più di 10 ore al giorno. A fronte di questi risultati Alzheimer Europe si è fissata come obiettivo per il periodo 2006-2010 il miglioramento dell'accesso alle cure e all'assistenza per i malati e i loro famigliari.

Si tratta di un capitolo molto delicato anche in Italia, dove "perdura la convinzione che l'assistenza agli anziani sia un dovere sociale che compete innanzitutto alla famiglia e alla donna". La domanda di assistenza domiciliare è oggi all'1% della popolazione, ma si registra un incremento. Inoltre esistono da noi gravi disparità nelle reti dei servizi territoriali. "Alla luce dei dati, occorre riflettere sull'approccio che finora abbiamo riservato al problema'', osserva Gabriella Salvini Porro, presidente di Alzheimer Italia.

Il Governo ha risposto avviando, all'interno della Commissione ministeriale sulle cure primarie e l'integrazione socio-sanitaria, un tavolo dedicato alle demenze. La prima riunione è stata il 12 giugno, e la Salvini Porro è tra i membri del tavolo. ''Ci siamo dati degli obiettivi. Primo fra tutti verificare lo stato dell'arte dei servizi sulla base degli ultimi rapporti, con particolare attenzione alle UVA'', ha detto Stefano Inglese, consigliere del ministro della Salute Livia Turco, presente questa mattina a Milano. ''Il passo successivo sara' elaborare linee guida per la presa in carico delle persone con demenza, a casa e in ospedale, per uniformare le UVA. Un documento che arrivi sul tavolo della Conferenza degli assessori regionali alla Sanita' e che possa fare da spunto per raggiungere un'intesa, per orientare in maniera omogenea gli standard delle Regioni''.

Fonte: Wikipedia