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ALT sostiene la lotta al fumo

ALT sta per "Associazione Lotta alla Trombosi" e dal 1986 è una Onlus impegnata nella prevenzione e nella ricerca scientifica nel campo delle malattie cardiovascolari da Trombosi. In questi giorni di acceso dibattitosull’applicazione della legge antifumo in luoghi pubblici e privati, esprime tutto il suo sostegno al Ministero della Salute, in merito all’applicazione dell’art.51 della legge 3/2003 e quindi alla tutela della salute pubblica e di chi ha scelto di non fumare.
Le malattie da trombosi (infarto, ictus, embolia polmonare e trombosi venosa profonda) non sono causate da un solo killer, ma da una squadra di complici. Il FUMO è uno dei componenti più aggressivi, tanto che, su cinque persone che muoiono di malattie cardiovascolari una lo deve proprio al fumo.
L’evidenza scientifica dimostra che i danni del fumo passivo sono altrettanto temibili e il nuovo provvedimento legislativo mira proprio a tutelare e finalmente rispettare quella maggioranza di cittadini che non fumano e che hanno diritto a respirare aria pulita in ufficio, al bar o quando vanno a cena fuori.
“Negli anni ’70, gli italiani accettarono di spegnere la sigaretta per sempre nei cinema senza troppe difficoltà – ricorda la dott.ssa Lidia Rota Vender, Presidente di ALT -.
Oggi, per fortuna, ci sembra inconcepibile fumare al cinema.
Non c’è dubbio che il nostro Paese si abituerà facilmente anche all’assenza di fumo in pub, ristoranti e uffici e, anzi, tutti, fumatori e non, ne apprezzeranno immediatamente i benefici.
ALT- Associazione per la Lotta alla Trombosi Onlus vuole aiutare le persone ad adottare stili di vita sani per non ammalarsi di Trombosi.
A questo scopo, l’Agenda della Salute 2005 di ALT e il periodico SALTO, organo di informazione istituzionale, riportano il test di Fagerstrom, un utile strumento di autovalutazione al quale i fumatori possono sottoporsi per misurare il proprio grado di dipendenza dal fumo per acquisire quella consapevolezza che ci può portare ad eliminare le cattive abitudini.”
La missione di ALT, da 18 anni orientata a combattere l’incidenza delle malattie cardio e cerebrovascolari nel nostro Paese, ha bisogno di un ambiente e di una normativa favorevole per salvare il maggior numero di persone possibile.
FUMO: Italia in linea con l’Europa
Dal 1995, ALT è membro di EHN-European Heart Network, un’organizzazione basata a Bruxelles che riunisce 30 tra le principali associazioni e fondazioni impegnate nella lotta alle malattie cardiovascolari di 26 Paesi europei. In questi anni, EHN ha aperto dei fronti di dibattito continuo con gli organi dell’Unione Europea e con i vari legislatori nazionali, grazie all’appoggio delle organizzazioni membri, con lo scopo di sensibilizzarli sui danni del fumo e sulle politiche più efficaci per contrastarlo.
ALT condivide la posizione di EHN, espressa nel rapporto :“Uso del tabacco: i drammatici effetti sulle malattie cardiovascolari nell’Unione Europea e le azioni prioritarie” pubblicato il 24 giugno 2004. Questi gli orientamenti e le raccomandazioni contenute nel rapporto per i Paesi dell’UE, con particolare attenzione ai nuovi entranti:
– vietare qualsiasi forma di promozione e pubblicità del tabacco
– aumentare la tassazione delle sigarette
– eliminare le macchinette distributrici di sigarette e disponibili anche ai minori
– diminuire il contenuto di catrame delle sigarette
– vietare il fumo in tutti i locali accessibili al pubblico, anche finanziando con fondi pubblici interventi di adeguamento strutturale dei locali
– migliorare l’informazione pubblica sui danni del fumo e evitare che i più giovani vengano iniziati al fumo.

ALT dal 1995 è membro di
European Heart Network
Nel 1992, associazioni non profit e fondazioni, attive a livello nazionale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari (CVD), si sono unite in un network – European Heart Network, con l’obiettivo di riuscire, attraverso il lavoro in rete e la collaborazione, a prevenire e ridurre l’incidenza di queste malattie, così che le stesse non rappresentino più la maggiore causa di morte prematura e di invalidità in tutti i Paesi Europei, inclusi quelli dell’Europa Centrale ed Occidentale.
Ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari significa anche abbattere i costi individuali e sociali per la cura di queste malattie, per l’assistenza ai pazienti, per le conseguenze dell’invalidità.

Sono attualmente membri di questo network, che ha sede a Bruxelles, 30 Associazioni di 26 Paesi d’Europa (gli indirizzi web, dove disponibili, sono nella pagina dei link); per l’Italia l’associazione coordinatrice è ALT.

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