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Alla rassegna “Le Terre del Gusto” nuove strategie per il “Galluccio Doc”

Nei giorni scorsi, il penultimo appuntamento della rassegna Le Terre del Gusto ha toccato Rocca d'Evandro (Caserta) ed è stato chiuso da un convegno dal tema "Quali strategie per lanciare il marchio Galluccio doc?".
All'incontro, tenutosi nella sala riunioni della pro loco e coordinato da Sandro Tacinelli, sono intervenuti: Fabio Fionda (vice sindaco di Rocca d'Evandro); Emanuele Marandola (presidente della pro loco di Rocca d'Evandro); Ugo Marandola (vice presidente della Comunità Montana "Monte S.Croce" di Roccamonfina); Maurizio De Simone (enologo), Luigi Telaro (enologo), Giancarlo Moschetti (docente di Microbiologia enologica all'Università di Palermo) e Gianluca Montuoro (consulente commerciale).
Fabio Fionda, Emanuele Marandola e Ugo Marandola nel loro breve intervento hanno rilevato "l'importanza della tappa allestita da Le Terre del Gusto" ed auspicato "che possa dare risultati positivi per l'economia dell'intero Alto Casertano".
Maurizio De Simone per il Galluccio doc ha parlato di produzione d'èlite e messo in evidenza che "in passato, se i Romani hanno scelto questo territorio non si è trattato di una decisione insensata". Inoltre, ha riferito di un patrimonio di vitigni da recuperare e che bisogna guardare "alla Spagna dove un vitigno ha in media ottant'anni, contro i quindici dell'Italia", ed anche "a caratterizzare i vitigni attraverso il recupero della vecchia vigna, senza mai dimenticare il notevole apporto che solo una forte comunicazione può dare".
Luigi Telaro, invece, nel ribadire l'eccezionale vocazione vitivinicola del Galluccio doc ha indicato, come strategia prioritaria, "una qualità più compiuta dei prodotti e, soprattutto, del territorio, il cui sviluppo è legato a filo doppio al turismo enogastronomico ed anche ad una maggiore collaborazione fra produttori ed istituzioni, uniti nel rivalutare un terroir fatto di agricoltura e bellezze paesaggistiche, architettoniche ed artistiche".
Giancarlo Moschetti, inoltre, dopo aver affermato che bisogna puntare sull'autoctonicità del prodotto, ha mirato il suo intervento sui lieviti che vengono usati. "Compriamo lieviti francesi – ha detto – e non utilizziamo quelli nostrani, pur sapendo che essi sono nati per produrre Chardonnay. Oggi è giunto il momento di recuperare il terreno perduto e portare avanti un progetto che rivaluti i lieviti del territorio".
Gianluca Montuoro, infine, nell'esaltare il valore di un comprensorio interessante e bellissimo, e pur riconoscendo che sono troppi gli aspetti da migliorare, ha rivolto un appello affinché "produttori ed istituzioni possano metter in atto strategie di promozione del territorio, anche attraverso la creazione di un percorso idoneo ad assicurarne una maggiore visibilità".
La rassegna Le Terre del Gusto chiude con il prossimo week end, in programma il 17 e 18 maggio a San Gregorio Matese (Caserta) con i sapori del Parco.

ufficio stampa: Sandro Tacinelli