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Albicocche, crollo della produzione in Italia

I dati in linea con gli altri Paesi europei: tengono pesche e nettarine, -22% per le albicocche. A Europech le previsioni di produzione per le drupacee

L'Italia, leader europeo di produzione di albicocche, perde il 22% rispetto al 2010
Annata di forte calo produttivo per le albicocche: l'Italia, Paese leader in Europa per la produzione, nel 2011 segna un calo di offerta del 22% rispetto al 2010.

Il punto sulla produzione del settore è stato fatto il 6 maggio all'annuale appuntamento di Europech a Perpignan in Francia, in cui si anticipano le previsioni di produzione delle albicocche, pesche, nettarine e percoche per l'Europa.

Le stime riguardanti l'Italia prevedono che la produzione di albicocche si attesterà a circa 189.000 tonnellate. Il calo, stimato del 22%, sarà più rilevante nelle aree produttive del Sud (-28%), a causa di danni da gelo, rispetto all'Emilia-Romagna, dove si prevede un -15%.

Il calo produttivo più significativo in Europa è comunque da ascrivere alla Grecia dove quest'anno si attende una produzione quasi dimezzata rispetto al 2010, con -43% sul 2010, per problemi dovuti all'andamento climatico.

Anche la Spagna rileva un forte calo produttivo rispetto allo scorso anno(-21%), con un totale previsto di circa 51.000 tonnellate, diminuzione in parte dovuta anche al calo delle superfici in atto da diversi anni.

La Francia, che attualmente si conferma secondo produttore d'Europa, presenta un calo meno drastico delle produzioni, con circa 134.000 tonnellate, pari ad appena un -3% sul 2010.

Nel complesso dei quattro principali Paesi europei produttori di albicocche le stime indicano un 20% in meno rispetto al 2010; se tali dati saranno confermati anche in sede di consuntivo, a livello europeo la produzione di albicocche per quest'anno si pone sui livelli minimi degli ultimi anni.

Per quanto riguarda il settore di pesche, nettarine e percoche, invece, i dati presentanti a Europech relativi alle primissime stime di produzione 2011, vedono in Europa una sostanziale stabilità rispetto all'anno scorso.

Si prevedono infatti 3.640.000 tonnellate complessive tra pesche, nettarine e percoche in Europa, lo stesso valore del 2010.

Va sottolineato però che se il confronto dei dati viene fatto con la media del periodo 2005-2009, si registra un -7%.

I diversi Paesi mettono però in luce andamenti produttivi diversi.

L'Italia presenta un calo produttivo del 2% rispetto all'anno precedente, ascrivibile in particolare alle regioni del Nord, in particolare Emilia-Romagna; risulta invece molto simile al 2010 la produzione dell'Italia meridionale.

Anche per la Grecia la previsione di produzione vede un calo di offerta totale del -3% e la stessa cosa si rileva per la Francia.

Solo la Spagna appare quest'anno in controtendenza, con un +6% complessivo.

Le pesche da consumo fresco a livello europeo sono previste in crescita del 3%, grazie a ad aumenti significativi in Spagna (+12%) e in Grecia (+9%), che si contrappongono ai cali previsti in Italia (-2%) e in Francia (-4%).

Per quanto riguarda invece le nettarine si prevede una crescita della produzione europea dell'1% rispetto al 2010; anche in questo caso dovrebbe aumentare la produzione spagnola, +8% e greca, +4%, mentre Francia e Italia dovrebbero flettere ciascuna del 2%.

Va sottolineato che anche in questo caso i dati si riferiscono alle prime stime di produzione ed un aggiornamento sarà disponibile ad inizio giugno.

A Europech l'Italia è stata rappresentata dal Cso – Centro servizi ortofrutticoli.

Fonte: Cso – Centro servizi ortofrutticoli