A Torino il Salone internazionale del Gusto

In pieno svolgimento dal 21 ottobre a Torino l’edizione biennale del Salone internazionale del Gusto che, avviatosi nel 1996 è ora alla sua quinta edizione.
Grazie all’intesa con la Regione Piemonte ed a sponsor di calibro internazionale come Lurisia, De Cecco, Lavazza, Parmigiano Reggiano ed Hitachi si ripropone al pubblico con una filosofia che si fa sempre più “a misura d’uomo e del l’ambiente in cui vive”.
Una rivoluzione culturale in un settore in cui il rispetto per questi valori ha l’enorme risultato di preservare la salute e migliore la qualità della vita.
La filosofia del Salone del gusto è quella di spostare il punto di osservazione dalle macchine, ai prodotti della natura ed ai produttori di qualità; non per dare minore importanza al mondo dell’industria e delle tecnologie, ma per valorizzare mestieri, prodotti e colture tipiche, ogm free.
Il Salone del Gusto è mercato e cultura (le precedenti edizioni lo hanno ampiamente confermato): c’è chi compera e chi vende, ma soprattutto c’è scambio di idee e pensieri. Si impara la qualità e la giusta alimentazione. Quindi spazio e visibilità ai piccoli produttori della tradizione del territorio che, per molti motivi, non trovano spazio nelle fiere di settore, e i cui prodotti, causa anche alcune linee guida degli organismi internazionali, rischiano l’estinzione. I temi fondanti del Salone restano la biodiversità, e la sua salvaguardia, con la costituzione da parte di Slow Food di oltre 200 presidi in Italia e 50 nel mondo, e l’educazione alimentare rivolta a tutti i consumatori (è bene ricordare le attività che Slow Food svolge durante l’anno con le proprie delegazioni sparse su tutto il territorio nazionale) che al Salone si concretizza con una serie di iniziative, inclusa quella ormai tradizionale dei “Laboratori del gusto”.
I responsabili di Slow Food non mancano di sottolineare le tendenze verso scenari nuovi che, contrariamente a quanti auspicano un futuro fondato su Ogm e chimica, favoriscono un ritorno all’agricoltura d’antan (anche dei giovani), alla coltivazione di piante autoctone ormai dimenticate, alla qualità.
Un ritorno a un’agricoltura biodinamica o comunque naturale è possibile ed è dimostrato da un dato incontrovertibile: sulla terra si produce cibo per 12 miliardi di persone, mentre il numero di abitanti è esattamente la metà.
Salone del Gusto 2004
Date: dal 21 al 25 ottobre 2004
dalle ore 11 alle 23 (lunedì, ore 20)
Spazi: 4 padiglioni del Lingotto Fiere, per 50 mila mq di superficie totale
Mercato del Buon Paese: 500 espositori italiani ed esteri, 11 vie tematiche, 5 regioni italiane alla ribalta, 2500 etichette in degustazione nell’Enoteca, 1800 produttori dei presidi italiani coinvolti
Mercato del Mondo: 63 presidi internazionali, 320 produttori dei presidi internazionali in rappresentanza di 34 paesi
Gli Eventi: 208 laboratori del gusto; ne segnaliamo alcuni: Dom Perignon, la cucina abruzzese, il caffè, gli extravergini del Lazio, i formaggi conciati, e così via; teatro del gusto con chef italiani ed internazionali che preparano i loro piatti.
Per saperne di più: www.salonedelgusto.it

Pietro Tibaldeschi