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A Sirmione il Congresso mondiale del pomodoro

Presente anche il Ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina che afferma: "E' da qui che partono, oggi, le sfide fondamentali del comparto".

“Questo appuntamento, che si inserisce nel percorso di preparazione all'Esposizione Universale di Milano 2015, è importante per aprire una discussione su un comparto fondamentale per il nostro Paese. Si è espresso così il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, in visita questa mattina a Sirmione al Congresso mondiale del pomodoro da industria, dal titolo “Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro”.

“Con l'applicazione della Pac – ha detto ancora Martina – abbiamo iniziato a compiere alcune scelte importanti: dal premio accoppiato al pomodoro agli interventi aggiuntivi che si potranno concretizzare con le regioni tramite i Psr e con le OP tramite l'OCM ortofrutta. È da qui oggi che dobbiamo lanciare 4 sfide fondamentali: l'integrazione e aggregazione della filiera e delle realtà produttive per garantire una sempre maggiore competitività del comparto, la sfida della qualità e della tracciabilità a tutela del consumatore, la sostenibilità ambientale a partire dal corretto utilizzo della risorsa acqua e la sostenibilità etica e sociale contro il lavoro sommerso e il lavoro nero, per un lavoro di qualità e nelle regole”.

Ad aprire i lavori del Congresso organizzato da AMITOM – Assocition Méditerranéenne internationale de la Tomate, dal World Processing Tomato Council e da ISHS, la principale organizzazione mondiale di scienze ortofrutticole operante in cinquanta paesi, Costantino Vaia, Past President AMITOM cui si deve il forte impegno per averlo riportato in Italia dopo 20 anni.

“E’ un riconoscimento importante – afferma con soddisfazione Vaia – non solo del ruolo da protagonista che l’Italia ha a livello mondiale, seconda solo alla California nella produzione di pomodoro da industria, ma perchè è conferma di un know how e di una qualità di filiera che tutto il mondo ci invidia”.

La chiave della qualità è stata condivisa anche dall’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava “ Il consumatore chiede trasparenza e ha mostrato, anche in tempo di crisi, di premiare la filiera in grado di garantire sicurezza. Ed è molto positivo che se ne discuta, nell’ambito del pomodoro, a livello mondiale qui in Lombardia. Non possiamo dimenticare infatti che qui in Pianura padana si produce il 50% del totale nazionale del pomodoro da industria. Guai però a pensare – ha continuato Fava – di avere di fronte un consumatore distratto. In questo periodo di crisi economica ci saremmo aspettati una maggiore rincorsa al prezzo, invece abbiamo visto che la qualità rimane un punto fermo”.

Che anche nel settore del pomodoro trasformato, l’Italia abbia un ruolo chiave proprio per la qualità del prodotto lo dicono i numeri: il 12,5% della produzione mondiale, stimata in 38 mln di tonnellate, è Made in Italy. Tradotto in giro d’affari, il settore vale 2,5 miliardi di euro che arrivano a 3 considerando anche le fasi di ri-trasformazione di passate, polpe e sughi.

Un patrimonio nazionale la cui difesa deve passare anche attraverso adeguate scelte di politica agraoalimentare in sede nazionale ma anche europea.

“Quella del pomodoro trasformato – ha dichiarato Paolo De Castro Presidente Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo in collegamento – è certamente una delle filiere più rappresentative e strategiche del sistema agroalimentare italiano, una leadership settoriale consolidata a livello internazionale che vede il nostro Paese tra i principali produttori al mondo. La difesa e la valorizzazione di questo primato passano però inevitabilmente dalle scelte e dalle decisioni di politica agroalimentare. In tale ambito, la maggiore attenzione dedicata, rispetto al passato, ai prodotti ortofrutticoli trasformati all’interno della riforma della Pac, dimostra l’impegno portato avanti in Europa negli ultimi anni. Un primo passo a cui dovranno seguire ulteriori sforzi sia in ambito europeo (la revisione della normativa di settore della prossima legislatura rappresenta un’opportunità) sia nazionale. Ma accanto a ciò, è necessario che la filiera continui a fare sistema per individuare strategie vincenti di valorizzazione e commercializzazione sui mercati puntando su organizzazione, qualità, innovazione e sostenibilità."

Ed è proprio questo il tema sul quale è tornato Dimitris Nomikos Presidente Amitom che ha specificato “ innovazione e qualità passano necessariamente attraverso una coesione tra filiere a livello globale e la condivisione delle informazioni che eventi come questi consentono.

Il Congresso, che proseguirà fino a mercoledì 11 giugno, ha richiamato a Sirmione 550 operatori provenienti da 32 paesi, il doppio rispetto agli operatori presenti nella precedente edizione del 2012 a Pechino, con una quota corposa proprio di player cinesi. Un dato che conferma come le interrelazioni Cina-Italia abbiano molteplici sfaccettature: da un lato competitor ( la Cina, con una previsione di produzione pari a 5,7 milioni di tonnellate entro i prossimi 6 mesi che insidia il secondo posto dell’Italia) ma dall’altro importante mercato di sbocco per i consumi. I rapporti tra i due paesi – ha sostenuto Andrew Yu Presidente WPTC – vanno intensificati in una logica di confronto continuo” e, a giudicare dalle adesioni, pare che l’operazione sia già iniziata.

A chiudere la Opening Session, infine, Silvana De Nicola Presidente ISHS che ha ribadito il ruolo centrale della ricerca e dell’innovazione tecnologica, passo necessario non solo per nutrire il pianeta, ma per nutrirlo meglio.

Il Congresso è stato ospitato dall’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (AIIPA) e Fedagri Confcooperative, col patrocinio dell’Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria – Nord Italia e con la collaborazione di ANICAV – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali. La Segreteria Organizzativa dell’evento è stata affidata a Fiere di Parma che è anche sponsor tecnico attraverso la manifestazione Cibus Tec – Food Pack (28-31 ottobre 2014 – www.cibustec.it).

Il World Processing Tomato Congress 2014, ha potuto contare su main sponsor di rilievo per il settore del pomodoro da industria: CFT, Graco e Tetra Pak, global suppliers di soluzioni e tecnologie per il processing e il packaging e Pomì-Consorzio Casalasco del Pomodoro, key-player a livello internazionale nella trasformazione del pomodoro.

Antonella Maia
antonellamaia.ufficiostampa@gmail.com
website: www.worldtomatocongress.com

AMITOM

AMITOM è un'organizzazione internazionale no-profit che riunisce le organizzazioni professionali dell’industria del pomodoro di tutto il Mediterraneo. Fin dalla sua istituzione (1979), l’associazione raccoglie dati tecnici ed economici ed in generale informazioni relative al settore del pomodoro industriale, per favorirne la ricerca e la sua commercializzazione. La missione di AMITOM è quella di stabilire relazioni permanenti tra le organizzazioni rappresentative del settore, raccogliere dai suoi membri informazioni utili e condividerle per una migliore comprensione della situazione globale del comparto. Fanno parte di AMITOM:Francia, Spagna,Grecia, Italia,Portogallo,Egitto Israele,Marocco, Tunisia,Turchia,Algeria,Iran,Malta, Russia,Ucraina e Siria.

WORLD PROCESSING TOMATO COUNCIL

Il World Processing Tomato Council (WPTC) è un'organizzazione internazionale senza fini di lucro che rappresenta l'industria di trasformazione del pomodoro in tutto il mondo (venticinque Paesi e più del 95% del volume totale del pomodoro trasformato) . Obiettivo dell’organizzazione è quello di coordinare le azioni dei suoi membri per favorire la commercializzazione del pomodoro favorendo una concorrenza.

CFT

Dalla materia prima al prodotto finito. Con le sue divisioni specializzate: Process. Packaging e Filling, CFT è in grado di fornire linee di produzione complete, realizzate con macchinari di propria produzione per la trasformazione di pomodoro, altri vegetali e frutta in semi-lavorati industriali e/o prodotti finiti; linee per succhi limpidi, succhi torbidi, puree di frutta, smoothies, preparati a base frutta.

Pomì: il benessere, dal campo alla tavola, ogni giorno.

Pomì è un marchio 100% italiano di proprietà del Consorzio Casalasco del Pomodoro, cooperativa che associa all’incirca 300 aziende agricole, ubicate tra Cremona, Parma, Piacenza, e Mantova che coltivano circa 4.500 ettari di terreno per una produzione complessiva di 350.000 tonnellate di pomodoro fresco .I valori di qualità e naturalità associati a quelli di filiera, tracciabilità e sostenibilità fanno di questo marchio un simbolo del vero Made in Italy nel mondo tanto che oggi è presente in più di 50 paesi, distribuiti nei 5 continenti. Più del 50% della produzione a marchio Pomì e Pomito è destinata ai mercati esteri in Europa, America settentrionale e centrale, Africa, Asia (medio ed estremo oriente) e Australia

GRACO

Fondata nel 1926, GRACO è leader mondiale dei sistemi e dei componenti per la gestione dei fluidi. I prodotti GRACO spostano, misurano, controllano, erogano ed applicano una vasta gamma di materiali fluidi e viscosi utilizzati per la lubrificazione dei veicoli, nelle applicazioni di costruzione/rinnovamento, alimenti e settore farmaceutico, ed industriali / automobilistiche. I continui investimenti di GRACO nella gestione e nel controllo dei fluidi continuano a fornire soluzioni innovative per un mercato globale diversificato. La sede dell'azienda è a Minneapolis, Minnesota ed ha più di 2.600 impiegati nel mondo. Le azioni GRACO (simbolo: GGG) sono quotate alla borsa di New York. GRACO è un marchio di qualità consolidato con 80 anni di esperienza. Certificata ISO 9001, tutti i prodotti GRACO sono coperti da garanzia relativa a difetti di produzione di almeno un anno.

TETRA PAK

Tetra Pak è l’azienda leader nel mondo per le soluzioni di trattamento e confezionamento degli alimenti. Lavorando a stretto contatto con i nostri clienti e fornitori, siamo in grado di offrire prodotti sicuri, innovativi e in sintonia con l’ambiente, che ogni giorno soddisfano le esigenze di centinaia di milioni di persone in oltre 170 paesi in tutto il mondo. Con oltre 23,000 dipendenti, crediamo in una leadership di settore responsabile e in un approccio sostenibile al business. Il nostro motto, “PROTEGGE LA BONTÀ" riflette la nostra vision di rendere gli alimenti sicuri e disponibili ovunque.