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A Cremona si discute di sostenibilità ambientale e amministrazioni pubbliche

Fiera di Cremona, 20-22 aprile

Nell'ultima Legge di Stabilità prevista la possibilità per le Regioni
di fornire incentivi alle aziende per certificazioni Emas e Ecolabel.

Se ne parlerà con ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) in un workshop dedicato alla sostenibilità del territorio legato alla virtuosità delle imprese, organizzato nell'ambito dei tre Saloni contemporanei BioEnergy Italy, Green Chemistry Conference and Exhibition, e Food Waste Management Conference.
Sostenibilità ambientale e amministrazioni pubbliche. A torto, spesso, questo binomio non viene preso in considerazione nella convinzione che solo le aziende private, nello svolgimento delle loro attività, debbano farsi carico del rispetto dell’ambiente e dell’eco-sistema.
Nulla di più sbagliato. ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha individuato negli anni un percorso virtuoso sulla sostenibilità ambientale all’interno del quale le amministrazioni pubbliche possono ricoprire un ruolo di stimolo per le aziende del territorio.
“Il nostro lavoro sta andando avanti in questa direzione da oltre 15 anni – spiega Salvatore Curcuruto, dirigente Servizio Agenti Fisici dell’ ISPRA – e questo tipo di esperienza ci ha permesso di raggiungere un ottimo livello di sensibilizzazione a supporto di idee e iniziative che rispettino le cosiddette buone pratiche ambientali. A sostegno di questo percorso, 8 anni fa è nata la Banca Dati Gelso che attualmente raccoglie i nominativi delle amministrazioni pubbliche coinvolte in questo percorso”.
Il ruolo delle amministrazioni pubbliche è molto importante per sensibilizzare le aziende private ad adottare buone pratiche ambientali
Gli strumenti di sostenibilità locale, se ben adottati, consentono di ottenere due diverse certificazioni riconosciute a livello europeo anche se volontarie: la Emas, che si riferisce alla situazione ambientale di un’azienda, e la Ecolabel, dedicata invece al prodotto.
“L’art. 221 del Collegato Ambientale legato all’ultima Legge di Stabilità – puntualizza Curcuruto – offre la possibilità a molte Regioni di prevedere incentivi a favore di quelle aziende che intendono ottenere le due certificazioni volontarie in questione. Più nello specifico, tra le tematiche ambientali oggetto del nostro percorso si inseriscono, tra le altre, le autorizzazioni, le istruttorie, il monitoraggio e il controllo ambientale; i rifiuti; l’inquinamento acustico e atmosferico; il risparmio idrico e la qualità dell’acqua; il risparmio energetico e il ricorso alle energie rinnovabili; il recupero ambientale del territorio; la biodiversità; lo sviluppo sostenibile; la bioedilizia”.
Alla prossima edizione di BioEnergy Italy, che si svolgerà presso i padiglioni di CremonaFiere dal 20 al 22 aprile 2016 in contemporanea con la seconda edizione del Food Waste Management e del Green Chemistry Conference, ISPRA terrà un workshop dedicato alla sostenibilità del territorio attraverso la virtuosità delle imprese (mercoledì 20 aprile ore 11, area workshop) in cui il tema verrà affrontato attraverso lo sviluppo di quattro argomenti: gli strumenti di sostenibilità locale con l’adozione dell’Agenda 21 e la pianificazione locale; le buone pratiche di sostenibilità ambientale attraverso la Banca Dati Gelso; la registrazione Emas di un comune come attestazione di qualità ambientale del territorio; i nuovi aspetti della legge 221/2015 (Collegato ambientale).
Le certificazioni europee Emas ed Ecolabel sono volontarie. Ma l’ultima Legge di Stabilità concede alle Regioni la possibilità di prevedere incentivi per le aziende che le vogliono ottenere
“La nostra ultima indagine aggiornata ad aprile 2015 – conclude Curcuruto – ci ha permesso di analizzare i dati forniti da 14 ARPA (Agenzia regionale per l’ambiente) e 2 APPA (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente), da cui risultano in vigore 126 provvedimenti regionali che concedono agevolazioni alle organizzazioni in possesso della registrazione Emas o del marchio Ecolabel. In testa si posiziona l’Emilia Romagna, seguita dalla Lombardia, dalla Liguria, dalla Toscana dalla Sardegna e dal Piemonte. Molto più arretrate si trovano la Calabria, la Sicilia, la provincia autonoma di Trento, il Veneto, le Marche, l’Umbria e la provincia autonoma di Bolzano”.

Paolo Bodini
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